Tra le skill che non possono mancare nel mondo del lavoro, una tra le più importanti è la capacità di gestire i rapporti con il proprio superiore. Questo vale anche nel settore della consulenza finanziaria, nel quale è fondamentale comunicare correttamente con il proprio manager, evitando affermazioni che potrebbero esprimere un atteggiamento scostante e favorire incomprensioni.
Babbel, azienda che si occupa dell’insegnamento di lingue online, ha stilato una lista delle 9 frasi da evitare nel modo più assoluto. Eccole di seguito, riadattate a uso dei consulenti finanziari:
– “Non è compito mio” o “Non rientra nelle mie mansioni”.
Se interpellati su questioni estranee alle proprie competenze, non rifiutatevi mai in modo categorico. Meglio suggerire di rivolgersi a un collega più specializzato o – per dimostrarsi ancor più collaborativi – dichiararsi aperti a imparare.
Es. “Temo di non essere sufficientemente preparato. Potrei suggerire di rivolgervi a X?”
– “Non mi pagano abbastanza per farlo”.
Anche in questo caso è meglio indicare un collega più qualificato per il compito, fornendo così un’alternativa.
Es. “Non penso di essere qualificato per occuparmene. Forse X sarebbe più idoneo?”
– “Sto solo seguendo le direttive”.
Nell’eventualità di critiche, è bene spiegare le proprie motivazioni e i modi in cui il proprio lavoro sia in linea con gli obiettivi del team.
Es. “Non ne ero al corrente, ho cercato di rispettare quanto indicatomi. Come potrei fare?”
– “Non è colpa mia”.
Assumersi le proprie responsabilità è importante. Non ignorate i feedback negativi: possono costituire un’opportunità per migliorarsi.
Es. “Grazie per l’appunto, ne terrò conto per la prossima volta”.
– “Non mi interessa”.
Tra le espressioni peggiori da rivolgere al proprio manager, in quanto dimostra totale indifferenza nei confronti del progetto. Per una questione di rispetto, è bene mostrarsi disponibili all’ascolto anche per quanto riguarda compiti di cui non si è direttamente responsabili.
Es. “Purtroppo in questo momento non posso dedicarmici, ma ascolto volentieri”.
– “Abbiamo sempre fatto così”.
Flessibilità e capacità di adattamento sono caratteristiche importanti. Se si rimane perplessi di fronte a una novità, meglio chiedere delucidazioni che mettersi sulla difensiva.
Es. “Interessante, come potrebbe funzionare?”
– “È così e basta”.
Anche questa frase trasmette mentalità chiusa e scarse abilità di problem solving. È sempre suggeribile un approccio più propositivo.
Es. “Mi sembra difficile cambiare, ma avresti suggerimenti?”
– “Sto già seguendo troppe cose”.
Nel caso in cui si sia sovraccarichi di lavoro, si potrebbe provare a concordare una scadenza compatibile con i compiti più urgenti. Se il compromesso non è possibile, vige l’alternativa di segnalare un altro collega che possa occuparsene.
Es. “Qual è la deadline? Posso occuparmene non appena conclusi i progetti attuali”.
– “Non è giusto”.
Una presa di posizione passiva che non porta a nessun cambiamento. Meglio piuttosto cercare un confronto costruttivo.
Es. “Potremmo discuterne un momento?”