Banca Generali: vado al massimo

Banca Generali ha approvato i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2021.

L’esercizio, nel dettaglio, si è chiuso con un utile consolidato di 323,1 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto allo scorso esercizio. Tale valore segna un nuovo massimo storico nel percorso di crescita della banca e riflette il successo nel raggiungimento degli obiettivi del piano 2019-21, incentrati su sviluppo dimensionale, diversificazione e sostenibilità dei ricavi.

I risultati evidenziano inoltre il continuo miglioramento nel profilo dell’utile: la componente ricorrente si è attestata a 176,6 milioni, in aumento del 15% rispetto al precedente esercizio. Alla base di questo risultato si individua il forte sviluppo delle masse (85,7 miliardi, +15%) e il miglioramento della loro composizione che hanno favorito una crescita a doppia cifra dei ricavi. La disciplina nella gestione dei costi e la scalabilità del modello di business hanno ulteriormente supportato la crescita operativa ricorrente.

La componente non-ricorrente si è attestata a 146,5 milioni. Al risultato hanno contribuito principalmente: 1) commissioni variabili per 220,5 milioni legate alla favorevole dinamica dei mercati e alla buona performance media generata per i clienti (5,8% nell’anno e 23,8% a tre anni); e 2) un beneficio fiscale di 8,5 milioni3 legato all’affrancamento di avviamenti, marchi e attività immateriali. Tali proventi sono stati in parte assorbiti dall’onere straordinario di 80,6milioni, già annunciato in sede di approvazione dei risultati semestrali 4, volto a tutelare i clienti in merito ad una potenziale perdita legata ad un investimento in titoli illiquidi. L

a posizione patrimoniale si è confermata solida e ben superiore ai requisiti specifici fissati per la società da Banca d’Italia, nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP).

L’ad e dg dell’istituto, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Siamo orgogliosi della crescita della banca che ha superato tutti gli ambiziosi traguardi del piano triennale, consentendoci di chiudere il 2021 col nostro miglior risultato di sempre. La professionalità dei nostri banker e la dedizione di tutte le persone di banca hanno permesso di stare vicini alle famiglie in un momento complesso e questo ci viene sempre più riconosciuto dal mercato. Dietro le persone si conferma poi l’efficienza operativa e gestionale e l’efficacia di un’offerta unica che hanno spinto la banca verso nuovi picchi di redditività, solidità patrimoniale e crescita dimensionale. La sostenibilità del nostro modello di business si evince non solo dai numeri, ma soprattutto dal consenso e dalla fiducia che ci arriva dalla clientela e tutto questo si traduce in un ritorno per tutti gli stakeholders sempre più marcato. Alla vigilia della presentazione del nuovo piano industriale contiamo sulla forza di questi nostri elementi distintivi e sul contributo dell’innovazione per tracciare un nuovo importante percorso di crescita della nostra realtà”.

Analizzando poi nel dettaglio i risultati, il margine di intermediazione è salito del 26,2% a 779,3 milioni beneficiando in particolare della crescita a doppia cifra delle commissioni nette.

Il margine finanziario si è attestato a 112,0 milioni (+2,2%), beneficiando dei proventi legati all’attività di tesoreria, tra cui si segnalano €11,0 milioni legati al ribilanciamento del portafoglio di investimenti finanziari avviato nel terzo trimestre 2021. A fronte di tali cessioni e alla gestione della liquidità generata, il margine d’interesse ha mostrato una flessione nel quarto trimestre che si stima possa essere in parte riassorbita nel corso dei prossimi trimestri. Le attività finanziarie della Banca si sono attestato a €10,6 miliardi, in crescita del 18% rispetto all’esercizio precedente. Il portafoglio risulta investito al 96% in titoli obbligazionari con una duration di 1,4 anni e una quota di titoli a tasso variabile del 54% che lo rende ben posizionato per sfruttare un eventuale rialzo dei tassi.

Le commissioni nette totali sono salite a 667,3 milioni (+31,4%) con un aumento significativo a livello di commissioni nette ricorrenti a 446,8 milioni (+22,0%). La crescita delle commissioni ricorrenti è stata favorita dalla dinamica delle masse e dal miglioramento della loro composizione che si è riflesso nelle commissioni lorde di gestione (804,3 milioni, +19%). A queste si è sommato l’incremento delle commissioni bancarie e d’ingresso (138,3 milioni, +29%), supportate dalle iniziative di diversificazione legate ai servizi di Consulenza Evoluta (BGPA), al collocamento di prodotti strutturati e al contributo dalle attività di negoziazione per il retail, che complessivamente hanno generato 79 milioni (+32%), superando ampiamente gli obiettivi del piano.

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