Consulente delle Poste, l’intervento a gamba tesa dell’ex manager di rete

Il recente articolo “Io, consulente di Poste, vi scrivo perché non cambierei mai società” ha aperto un dibattito acceso sui social e numerosi sono i contributi di voi lettori inviatici all’indirizzo [email protected]. A tal proposito vi proponiamo di seguito una secca replica, punto per punto, di Marco Puri, ex manager di una rete di vendita di una importante rete italiana, con 42 anni di esperienza continuativa nel settore sia come consulente che come responsabile di vari gruppi di consulenti. In corsivo le parti della lettera del consulente di Poste, in grassetto le riflessioni di Puri.

Buongiorno, vi scrivo sapendo già che questa lettera scatenerà non poche polemiche (io le chiamo anche invidie) e vi chiedo perciò di rimanere anonimo nel caso vogliate pubblicarla. Sono un ragazzo di 30 anni, iscritto da due anni all’albo dei consulenti finanziari, e lavoro da cinque in Poste Italiane, dove sono entrato dopo essermi laureato in economia aziendale. Ebbene non cambierei mai posto di lavoro, vi spiego perché.
Nessuno  penso possa scatenare polemiche sulle considerazioni di un dipendente  che rimane tale ovvero dipende .
Un professionista abituato a gestire portafogli di decine di milioni di euro con congrui  e conseguenti incassi  sia sul front che sul management fees ,
con rapporti  cliente  basati sul cointeresse dei risultati  e una conseguente credibilità professionale non capisco cosa abbia da invidiare a un dipendente.  
Se invidia ci potesse e ci dovesse essere potremmo pensare a una figura che non ha le caratteristiche la passione e la forma mentis per fare il professionista, una persona che non ha ambizioni di crescita evolutiva e soprattutto essere dipendente da un orario per cui  gradisce essere un dipendente.
Rispetto ad altri miei colleghi che lavorano in altre realtà innanzi tutto qui in Poste io possiedo un contratto da lavoro dipendente, elemento che mi da la serenità emotiva di svolgere al meglio il mio lavoro, sia per me che verso i miei clienti. Chi ha il contratto di agenzia secondo me è costantemente sotto scacco della mandante e così facendo si piega a vendere prodotti che la banca spinge, appunto per non farsi mandare via.
Queste affermazioni denotano e sottolineano scarsa conoscenza della professione dell’operatività sul campo di un  PF .
La serenità emotiva accennata  mi sembra sia legata a un concetto sempre orientato a essere  un tranquillo dipendente  perché comunque lo stipendio  lo prendo è sicuro e  ci sarà sempre. Lo stipendio dipende da chi  lo eroga e non è una risultante delle ore di lavoro e della capacità di acquisizione.
Chi ha un mandato di agenzia  è – come tutti i PF – soggetto al rispetto  di una legge MIFID e  addirittura di un sistema operativo che inibisce la vendita di prodotti  “che la banca spinge” .  Questa visione per ciò che riguarda i mei 42 anni di militanza nel settore ha fatto parte di un mondo che non esiste più  anche perché è chiaro che il PF  del futuro non ha la minima intenzione visto che le sue entrate dipendono dal valore aggiunto dei risultati e della consulenza di  promuovere prodotti “ad minchiam”
Il mio percorso come quello di centinaia di professionisti che conosco  e  che  ho conosciuto è  e sarà sempre di più orientato per forza  al cliente. Dipende dal cliente   infatti dalla sua soddisfazione e dal trovare nei risultati  frutto della  competenza e consulenza del PF  e a una  risposta alle sue esigenze  la concessione della fiducia.
Le aziende sono sempre più orientate a una visione di consulenza patrimoniale in cui i prodotti sono una conseguenza la risposta corretta alle reali necessità del cliente e per legge erogati  nel rispetto di una personale profilatura non devono arrecare  alcun danno.

Inoltre Poste mi ha accompagnato passo passo durante tutta la mia esperienza lavorativa, esperienza che poi mi ha portato anche a iscrivermi all’albo.
Qui da noi i consulenti sono rispettati e trattati alla pari degli altri dipendenti, cosa che spesso non capita ad altri miei colleghi. Infine le Poste, per loro natura, mi portano a contatto costantemente costante con persone straniere e il fatto di poterle aiutare a gestire le loro finanze e a garantire loro un futuro sereno in Italia mi riempie di orgoglio.
Appare chiaro  che lo spirito che anima l’anonimo collega e’ un desiderata umano  che accomuna chi fa un servizio di consulenza  e sul fatto della distinzione fra consulenti e dipendenti di Poste Italiana e’ normale che non vi sia alcuna differenza : Sono tutti dipendenti

Personalmente consiglierei a ogni mio collega di venire in Poste, lo dico davvero, anche perché abbiamo tanti prodotti finanziari decisamente meno costosi di tanti altri e questo non può che essere un beneficio per i risparmiatori.
Questa ultima affermazione è un po’ superficialotta forse dovuta alla giovanile esperienza limitata di 2 anni o alla non conoscenza dei prodotti della concorrenza e soprattutto delle strategie. Il risparmiatore per esperienza è disposto a pagare una cifra congrua sia ai risultati che alla competenza . 
Sul affermazione prodotti meno cari non avendo dettagliato  il quanto e soprattutto una oggettiva comparazione con almeno un esempio  lascia spazio a tutto e niente .
L’invito fatto dal giovane anonimo ad  aderire alla proposta di lavorare in Poste Italiane può essere soddisfacente per  :
 
–  Chi vuole uno stipendio legato a una tabella (esempio tipo dati rilevati da banca dati)  e non una parcella
 
Retribuzione
Livello Minimo Totale
A 2 (staff) 1.587,43 2.323,07
B 1.353,01 1.888,20
C 1.240,56 1.775,75
D 1.179,88 1.715,07
 
 – Chi vuole far decidere il proprio orario di lavoro e le ferie da un responsabile
 
–   Chi vuole lavorare  per 36 ore alla settimana con  una media di 8 ore  giornaliere e non un tempo che tra formazione e attivita’ e’ certo orientato minimo al doppio .

Stando a quanto previsto dal contratto per dipendenti di Poste Italiane, l’orario di lavoro ordinario è di 36 ore settimanali, per 8 ore, spalmante su 5 o 6 giorni alla settimana. Generalmente, per i postini l’orario di lavoro si organizza su sei giorni alla settimana
 
–  Chi non vuole mettersi in discussione chi non ama le  sfide  e preferisce il certo .
Spero non mi attaccherete ma queste valutazioni mi vengono dal cuore. Buona giornata.
 
 Caro giovane anonimo io sono  Puri…Marco Puri un vecchio consulente socio addirittura fondatore dell’albo di autodisciplina antesignano dell’albo PF
Sono certo del tuo buon cuore e dei tuoi nobili propositi ideali di una vita tranquilla.
Nessuno ti attacca
Io non ti attacco.
Se sei felice ……questo e’ importante.
 
IO HO SCELTO  IN 42 ANNI DI :
 
– CREDERE IN ME STESSO –
 – AVERE PASSIONE OGNI ISTANTE –
– NON AVERE PAURA
– AVERE CORAGGIO
– REALIZZARE UNA MIA GRANDE IMPRESA –
– PROVARE A LASCIARE IL MIO SEGNO COSTRUENDO  ANCHE CON I  MIEI SACRIFICI  UNA OGGETTIVA GRANDE ENORME REALTA’
– ANDARE CONTROCORRENTE-
– GIOCARMI  LA REPUTAZIONE CON I CLIENTI – 
– LAVORARE ANCHE 16 ORE AL GIORNO IN  PERIODI DI CRISI DEI MERCATI…TIPO TORRI GEMELLE
– ESSERE ADDIRITTURA A CASA DEL CLIENTE IN PERIODO DI COVID
– ADDESTRARE I GIOVANI COLLEGHI  E CONTRIBUIRE FINANZIARIAMENTE ALLA LORO CRESCITA
– APRIRE A MIE SPESE NUOVE AGENZIE 
– SOGNARE 
 
                                                          HO SCELTO DI FARE IL PROFESIONISTA
 
UN ABBRACCIO
MARCO PURI

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