Storia di un consulente che voleva tornare a correre

Enrico Maggiola, consulente finanziario triestino 37enne, nel 2019 è stato investito da un’auto mentre si allenava. La sua storia la racconta Riccardo Bruno tramite il sito internet del Corriere della Sera.

“Poteva andare peggio, non mi lamento”, sono le parole del consulente dal carattere di ferro, che spiega come non si sia mai perso d’animo nonostante le avversità. Maggiola inizia a correre dopo la laurea e scopre di possedere grandi doti di resistenza, fino a far parte della nazionale di ultramaratone. Poi il 24 settembre 2019, a un mese dai Mondiali della 24 ore in Francia, la sua crescita agonistica si è fermata contro un’auto. “Stavo finendo il mio allenamento durante la pausa pranzo, cento metri e sarei arrivato. Dovevo attraversare le strisce pedonali, la prima macchina si ferma, io vado avanti, ma un’altra auto scarta all’improvviso la fila e mi centra in pieno sul lato sinistro”, ricorda nell’intervista. Sbalzato per diversi metri e subisco soccorso, Maggiola finisce comunque in coma. Riaprirà gli occhi dieci giorni dopo, e poi il trasferimento in un altro ospedale, la riabilitazione, il ritorno a casa dopo due mesi.

La rinascita dopo il coma è stata lenta, faticosa e condizionata dai postumi della botta. “Soffro di quadrantopsia, sono cieco nella parte bassa dell’occhio sinistro, se qualcuno esce all’improvviso da un portone non lo vedo. E poi sono più debole in tutta la parte sinistra. Sto facendo esercizi, in parte ho recuperato. Se all’inizio avevo perso il 40% adesso siamo al 20”. Nonostante non sia tornato ai livelli pre-incidente, ha ripreso a macinare chilometri e a migliorare i tempi.

Per combattere la noia si allena con le cuffie, ma non sente musica. “Ascolto podcast finanziari anche in inglese, lezioni di economia e articoli dell’Economist. Mi aiutano ad approfondire la mia giornata lavorativa, a riflettere sugli errori commessi. Le idee brillanti che ho avuto, e anche qualche investimento indovinato, sono nati così”, confessa.

Lo scorso ottobre ha corso la maratona di Venezia, il mese dopo una sei ore a Zagabria. In programma c’era anche una 100 chilometri, questa volta saltata per colpa di una bici. “Non mi ha visto e mi ha sbattuto contro il guardrail. Una costola incrinata e una contrattura muscolare”. Un mese di stop per poi ripartire, come sempre.

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