Fabi, ecco i danni sull’economia della guerra in Ucraina

“La guerra in Ucraina avrà effetti negativi sull’economia italiana, sia in termini di punti persi di pil sia per un incremento aggiuntivo dell’inflazione. Con un conflitto lungo, il pil potrebbe subire, rispetto alle previsioni, un impatto negativo dello 0,7% quest’anno e dello 0,9%. Se, invece, la guerra della Russia durerà poche settimane, il pil dovrebbe subire un impatto negativo dello 0,5% quest’anno, mentre non ci sarebbe alcun effetto nel 2023. Insomma, il pil crescerà lo stesso, ma in ogni caso crescerà meno delle previsioni”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5. “Per quanto riguarda l’inflazione, con una guerra lunga l’incremento sarebbe dell’1,2% quest’anno, con il caro-vita che arriverebbe al 6,2%, e del 3,5% nel 2023, con il tasso finale che supererebbe il 7%. Con un conflitto breve, invece, l’inflazione salirebbe di un punto percentuale quest’anno, arrivando al 6% e dello 0,7% nel 2023, arrivando al 5,5%” ha aggiunto Sileoni. Secondo il segretario generale della Fabi “in generale, i rischi per l’economia italiana sono tre e riguardano la possibile carenza di energia elettrica derivante dalla minore disponibilità di materie prime, il riscaldamento delle abitazioni, l’aumento del costo dell’energia per le imprese che potrebbe causare un danno per la produzione industriale”.

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