Consulenti, la nuova rotta di Enasarco

“Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio”. Sono queste le prime parole che Alfonsino Mei (nella foto), neo presidente di Enasarco, si sente di dirci. Dopo un periodo vissuto tra contenziosi, ricorsi, ordinanze, reclami e chi più ne ha più ne metta, la Fondazione da lui guidata ha infine raggiunto una nuova stabilità. È quindi l’occasione giusta per BLUERATING per dialogare con Mei e conoscere lo spirito con cui si prepara a questa nuova importante sfida; per lui, per Enasarco e per i consulenti, che non sono mai così al centro del futuro della Fondazione.

Come si sente alla luce di questi ultimi complicati mesi di “battaglia”?
Dopo che le cose sono state rimesse al loro posto, possiamo dire che la Fondazione finalmente ha una governance. Occorre una netta inversione di tendenza per ritornare alla missione originaria di Enasarco. Ripartiamo dall’art. 2 dello Statuto: la Fondazione Enasarco provvede alla tutela previdenziale obbligatoria integrativa dell’assicurazione generale obbligatoria in favore di coloro che svolgono attività di intermediazione comunque riconducibile al rapporto di agenzia; alla gestione dell’indennità di scioglimento del rapporto di agenzia nonché alla formazione, alla qualificazione professionale, all’assistenza sociale e alla solidarietà in favore degli iscritti. Bisogna dare subito una risposta politico programmatica con tutte le forze che rappresentano la Fondazione anche quelle che oggi non sono rappresentate in cda.

Quali saranno i primi elementi programmatici sui quali si concentrerà la sua presidenza?
Enasarco è una Fondazione che deve assolvere al suo compito di garantire i diritti alla sua base associativa, ovvero ai consulenti finanziari e agli agenti di commercio, oltre che alle mandanti garantendo, dunque, una serie di servizi. Vogliamo che Enasarco sia governata ancora dagli agenti e dai consulenti finanziari. Serve un cambiamento di rotta all’interno dell’Ente: lo spirito e l’obiettivo è la necessità di costituire una maggioranza ampia che garantisca trasparenza, la circolazione delle scelte e delle indicazioni. Nel tempo le funzioni istituzionali hanno lasciato il passo a logiche diverse, orientate a garantire il sostentamento della struttura in una logica di autoreferenzialità. Logiche che male si conciliano rispetto alla funzione mutualistica per cui è stata istituita Enasarco. Per questa legislatura della Fondazione Enasarco, proponiamo un programma finalizzato a garantire politiche di sostegno a favore degli iscritti. Una due diligence a fondo su tutte le scelte compiute, fare immediatamente luce sulla vendita degli immobili e sulle consulenze esterne, verificare la reale corrispondenza tra le azioni adottate e i veri interessi della Fondazione. Eliminazione dei 20 anni di contributi obbligatori, maggiore garanzia dell’anonimato per la denuncia di evasione, pensione simultanea Enasarco e Inps, contributi Enasarco anche per i giganti dell’e-commerce, sportello reclami riservato agli iscritti Enasarco, focus sui giovani agenti, recupero dei contributi dalle aziende estere e infine pensione Enasarco anticipata e quota 100. Inoltre, e non per ultimo, vogliamo aumentare la base contributiva.

Enasarco ha vissuto non poche tensioni interne al cda. Come spera di gestire questa complessità politica?
Costituiremo un tavolo per determinare la compartecipazione di tutti i consiglieri, e condivideremo un manifesto programmatico in nome della legalità e dell’innovazione. Il nostro motto è trasparenza, efficienza, responsabilità. Negli ultimi anni gli investitori istituzionali hanno notevolmente adeguato le loro policy interne e le strutture organizzative, al fine di incrementare l’efficienza e la trasparenza nella gestione dei patrimoni loro affidati. Già nei primi provvedimenti assunti dall’attuale consiglio di amministrazione sono stati approvati all’ unanimità il piano degli obiettivi aziendali per il 2022, il progetto di budget per il 2022 e il Comitato investimenti e tutte le altre commissioni delle Fondazione. Il consiglio di amministrazione, inoltre, ha adottato all’ unanimità il contratto integrativo aziendale a tutti i dipendenti della Fondazione Enasarco fino all’approvazione del nuovo

Lei, in quanto membro storico anche di Anasf, rappresenta anche il volto dei consulenti finanziari in Enasarco. Cosa si sente di promettere a questa categoria professionale?
Sono numerosi i fronti su cui lavorare. Tra questi il problema che ha creato questo contenzioso e su cui concentrarsi sono le modifiche da apportare allo Statuto e al Regolamento, per rendere più efficace la gestione e per tutelare al meglio le categorie rappresentate. I consulenti finanziari sono professionisti a 360 gradi che negli anni hanno assunto una valenza sempre più importante e fondamentale nel tessuto sociale, grazie alla gestione strategica delle risorse dei cittadini. Abbiamo quindi i titoli necessari per gestire con successo gli investimenti della Fondazione e, in particolare, quelli afferenti al campo immobiliare, un settore a oggi amministrato in modo disfunzionale. Il nostro fine è quello di creare strategie di investimento sostenibili ed efficienti, con riverberi positivi su tutti gli iscritti all’Ente. Iniziamo con il contenimento dei costi gestionali, al blocco degli aumenti dei contributi previdenziali, creare un fondo di formazione e digitalizzazione imprese-agenti, investire in strumenti di private equity e istituire anche un fondo di sostegno alle imprese preponenti ovvero alle aziende iscritte.

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