“Oggi il digitale è imprescindibile, perché significa efficienza, livello e qualità di servizio. Il grande sforzo è integrare questi due aspetti, perché abbiamo target di clientela molto differenti, in termini di età, di cultura digitale e di capacità di utilizzo dei device” ha spiegato Cubelli. “Sarà sempre più importante avere la capacità di gestire il giusto mix tra digitale e rapporto personale, sempre più orientato verso una maggior digitalizzazione. Il nostro obiettivo nella relazione con il cliente è quello di sviluppare cultura finanziaria e digitale, perché i nuovi strumenti agevolano il rapporto fra consulente e cliente. Penso a quello che è successo durante la fase più acuta della pandemia, durante la quale gestire il contatto da remoto ha aiutato tantissimo in un momento in cui la relazione fisica era impossibile”.
Il riferimento all’età avanzata di molti consulenti finanziari richiama il tema del ricambio generazionale in questa professione. “Fideuram è un brand che esiste dal 1968, con quasi 6mila consulenti finanziari. Per prepararci ad affrontare questo passaggio, ci siamo attivati con numerose iniziative: solo nell’ultimo anno e mezzo abbiamo inserito 150 giovani under 35. La catena porta ad un vantaggio reciproco: il giovane acquisisce le competenze per entrare nella professione, affiancando il consulente più anziano negli incontri con i clienti, mentre il team leader beneficia di un aiuto immediato su tutta la parte digitale e di un supporto per tutti gli adempimenti necessari nella gestione del cliente”.