Banca Generali, la sostenibilità al centro del nuovo piano industriale

Dopo un 2021 da record, Banca Generali punta tutto sul nuovo piano industriale 2022-24, basato principalmente su tre elementi fondamentali: la qualità della rete dei consulenti finanziari, l’innovazione digitale e la sostenibilità.

Come riporta il Sole 24 Ore, si tratta di un piano che vuole proseguire lungo il percorso di crescita organica già iniziato, con le masse del triennio che dovrebbero salire oltre i 100 miliardi di euro, mentre è previsto stabile l’aumento della componente ricorrente degli utili, in crescita del 10-15% annuo. Elementi che porteranno Banca Generali a distribuire dividendi cumulati compresi tra i 7,5 e gli. 8,5 euro per azione da qui al 2025.

Non solo obiettivi finanziari: come confermato dall’ad Gian Maria Mossa, la banca ha intenzione di mettere la sostenibilità al centro del proprio modello di business. In particolare, i prodotti ESG – che ad oggi rappresentano il 14,6% delle soluzioni gestite totali – che la banca punta a portare al 40% entro la fine del 2024, lavorando su nuove soluzioni di investimento da proporre alla clientela.

Per Banca Generali, infatti, la sostenibilità passa innanzitutto dalle persone. Nell’arco del piano industriale, almeno il 70% del personale san coinvolto in iniziative specifiche sul tema del digitale e della sostenibilità, oltre a nuove idee proveniente da dipendenti e consulenti che la banca conta di reclutare almeno al 50% all’interno di un bacino di lavoratori under 35, rispettando la parità di genere.

Tutti elementi su cui, in realtà, la banca sta già lavorando da tempo, come dimostrano gli ultimi rating ricevuti in materia di sostenibilità, come il 9.2 di Sustainalytics, posizionandosi al primo posto su 449 asset manager internazionali ed entro i Top 100 su oltre 15 mila società monitorate.

Banca Generali ha inoltre voluto presentare importanti sfide per quanto riguarda il clima. In particolare, si punta ad una riduzione entro il 2025 di almeno il 25% del carbon footprint rispetto ai livelli del 2019 in relazione ai titoli corporate nelle soluzioni gestite. Inoltre, la società proverà a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040, con un phase-out al 2030 delle società che utilizzano carbone.

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