UniCredit: una società mining di Bitcoin chiede un risarcimento milionario

Secondo quanto riportato da Cryptonomist.ch, UniCredit avrebbe perso in tribunale il primo round di una causa legale aperta da una società di mining di Bitcoin in Bosnia, che chiede un risarcimento di 131 mln di euro.

UniCredit accusata da una mining company di Bitcoin

Un tribunale bosniaco a dicembre avrebbe accolto il ricorso di una farm di mining di >Bitcoin locale, che ha citato l’istituto di Palazzo Cordusio per la chiusura da parte della sua controllata Banja Luka in Bosnia, di alcuni conti intestati alla società. Secondo quello Cryptonomist.ch afferma di aver appreso da fonti giudiziarie, il ricorso ai giudici farebbe appunto riferimento al danno che la chiusura dei conti stessi dell’azienda avrebbe determinato sulla sua attività e sulla ICO lanciata in Bosnia.

UniCredit ha fatto sapere di aver fatto appello alla decisione del tribunale di Banja Luka giudicando le accuse assolutamente pretestuose e prive di fondamento arrivate come si legge in una nota della banca: “In seguito alla chiusura pretesamente ingiustificata dei propri conti correnti da parte di Unicredit Bank a.d. Banja Luka, società controllata dalla capogruppo Unicredit nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina. Bitminer asserisce che la chiusura dei propri conti avrebbe ostacolato la propria Initial Coin Offering (ICO) in relazione a un progetto startup nel settore del mining di criptovalute con energie rinnovabili in Bosnia ed Erzegovina”.

La società che ha citato in giudizio la banca è la Bitminer Factory d.o.o Gradiska, che è la filiale locale di una società con sede a Sesto Fiorentino, che si autodefinisce come la più grande factory di mining al mondo, e che avrebbe trasferito buona parte delle proprie attività in Bosnia per le sue convenienti tariffe energetiche.

 

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