“I consulenti finanziari sono alleati fondamentali dello Stato per affrontare le sfide che ci attendono, come per esempio quella della corretta pianificazione previdenziale. Ma vedo tanti doveri e pochi diritti”: così il Sottosegretario di Stato per l’economia e la finanza Federico Freni, durante il convegno “Denaro e famiglie: la consulenza finanziaria e il futuro del risparmio in Italia”, svoltosi lunedì 28 marzo, in modalità online.
“Sappiamo che l’Italia ha una grande propensione al risparmio, ma la pianificazione finanziaria è assai poco diffusa”, ha detto il viceministro: “i dati Consob 2021 ci dicono che mentre il 75% degli italiani dichiara di risparmiare, soltanto l’11% ha un piano finanziario e la consuetudine a rispettare un budget. Abbiamo davanti grandi sfide per far crescere il mercato e i presìdi del legislatore per i consulenti finanziari sono preziosi ma sono anche sbilanciati. Da un lato mirano, correttamente, a garantire i requisiti, le competenze e i doveri dei consulenti, ma dall’altro lato vedo pochi diritti”.
“Il decreto ministeriale unico che individua i requisiti di professionalità, onorabilità, indipendenza e patrimonialità dei consulenti finanziari è attualmente al Ministero dell’Economia e della finanza e credo che presto vedrà la luce. Il regolamento intermediari Consob fornisce certamente una linea in questo senso. Però per avere una visione del futuro è essenziale raggiungere una posizione coerente tra i settori finanziario, bancario, assicurativo e previdenziale e una perfetta sinergia tra le autorità di vigilanza. E a questo dovrà corrispondere un maggior pacchetto di diritti per i consulenti finanziari, come prevede la linea dell’Unione europea”, ha concluso Freni.
È seguito l’intervento di Fabrizio Tedeschi, Amministratore Alezio.net Consulting ed ex Responsabile della divisione intermediari finanziari della Consob, che ha ricordato come la Mifid sia nata sul modello di consulenza finanziaria anglosassone, dove la normativa è semplice, sono stati eliminati gli incentivi ed è stata privilegiata la consulenza indipendente. Secondo la ricerca Vanguard, nel periodo 2013-2019, i ricavi delle imprese di investimento sono cresciuti del 54%, mentre sono diminuiti i prodotti con le spese più alte e la consulenza si è spostata decisamente verso prodotti più a buon mercato, con un trasferimento dei redditi verso clienti e consulenti. In Italia, al contrario, si è scelta una strada più restrittiva, i costi sono rimasti elevati e i clienti sono irritati per l’eccesso di regolamentazione. Tedeschi ha ribadito chiaro che la consulenza indipendente può farla tanto il consulente autonomo quanto il consulente con mandato bancario.
Ha chiuso l’incontro Nicola Scambia, consulente finanziario e delegato sindacale Federpromm per una rete bancaria: “I consulenti sono iper-regolati e devono sottostare a obblighi formativi e questo va benissimo purtroppo, sono legati alle banche da un contratto di lavoro unico in tutta Europa, che non lascia al consulente nessun diritto e solo obblighi con un welfare insoddisfacente e vergognoso. Questo complica anche il ricambio generazionale e rende fragile il sistema, con il concreto rischio di estinzione di questa attività per molti consulenti finanziari che sono stufi o rassegnati. Il sindacato con i propri avvocati proporrà delle clausole da inserire nel contratto che lega la banca al consulente ed è convinto che i top manager delle migliori aziende le accetteranno perchè ragionevoli e faranno bene al sistema nel suo complesso. Proprio per questo oggi più che mai i consulenti finanziari dovrebbero iscriversi al sindacato con un bonifico di soli 48 euro a favore di FederPrOMM iban IT93X0306909606100000006725 e successivamente , inviare contabile a [email protected] e saranno chiamati per essere informati sui lavori sotto traccia che sta portando avanti il sindacato”. Infine, Scambia ritiene emergenziale l’alfabetizzazione dei giovani fin dalle scuole medie e che un film potrebbe essere uno strumento straordinario di educazione finanziaria.