Allarme sportelli, qualcuno salvi i bancari

Secondo l’ultimo report della Banca d’Italia, quello di fine marzo, sono 269.625 i dipendenti bancari. Il dato si riferisce al 31 dicembre 2021; se andiamo indietro alla stessa data del 2012, i dipendenti erano 315.238. Come scritto dal Sole 24 Ore, tra il 2015 e il 2020, secondo un calcolo della First – il sindacato dei bancari della Cisl – si sono presi oltre 24mila posti di lavoro, pari all’8,31% degli occupati. Se arriviamo alfine del 2021, secondo un report di Bankitalia, bisogna metterne in conto altri 5800.

“C’è la tendenza al rallentamento dell’uscita dei lavoratori, ma sarebbe sbagliato ricercare una ulteriore riduzione dei livelli occupazionali” – afferma il segretario generale Riccardo Colombani. “La sostituzione naturale dei lavoratori, così come l’utilizzo del fondo di solidarietà, non dovranno ulteriormente intaccare i livelli occupazionali”.

Il restringimento dell’occupazione definisce la desertificazione dei territori da parte delle banche: più di 3mila comuni italiani, infatti, sono rimasti senza uno sportello bancario, 650 in più rispetto al 2015, quando erano 2354, per un totale di 8441 sportelli in meno.

“Le ulteriori chiusure previste dai piani di impresa ci preoccupano” – continua il sindacalista. “La questione è sociale ed economica, in quanto siamo una popolazione vecchia, con basse competenze digitali e un sistema produttivo di piccole e medie imprese che rischiano di essere tagliate fuori dal sistema economico, soprattutto al Sud e nelle isole”.

La massiccia chiusura degli sportelli è da attribuire anche alla sempre maggiore migrazione da parte dei clienti verso un modello di banca digitale, oltre alla difficile sostenibilità dei costi di sportelli con bassa operatività.

 

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