Generali, Cirinà punta al rilancio

E’ un vero e proprio discorso programmatico quello di Luciano Cirinà, candidato al ruolo di amministratore delegato della compagnia nella lista di Francesco Gaetano Caltagirone in vista dell’assemblea del 29 aprile, sulle pagine de La Stampa: “All’interno di Generali c’è un potenziale inespresso. Il nostro è un piano credibile e coerente che punta sulla razionalizzazione dei Paesi in cui Generali e’ presente, sulla revisione dei costi, sulla spinta all’information technology e alla performance del business. Bisogna decidere anzitutto dove focalizzare la presenza del Leone in un’ottica di profittabilità nel lungo periodo”.

Il manager spiega che, nell’ottica del suo piano, un eventuale aumento di capitale “non e’ sul tavolo”. Quanto alle possibili acquisizioni, “c’è una predisposizione a crescere ma le acquisizioni importanti capitano quando ci sono le occasioni. La crescita e’ dovuta in parte al recupero di inefficienze, in parte alla riorganizzazione ed all’espansione organica ed in parte all’M&A”. E a domanda sul perché, quando era uno dei tre dirigenti apicali del gruppo, non avesse fatto presente le sue osservazioni a Donnet, ribatte, ripreso da Radiocor : “In Generali non c’e’ una grande cultura della discussione. Anzi: è abbastanza limitata’. Rispetto alla notifica del suo licenziamento, ‘i miei avvocati stanno studiando i passi per contestarla. In più ho dato loro mandato di proseguire con un’azione per danno reputazionale di rilievo non indifferente. Sicuramente non e’ stato elegante usare il mio licenziamento per avvantaggiarsi in questa gara”.

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