Piazza Affari non è un posto per giovani: tra manager eterni e poco ricambio generazionale

Che il ricambio generazionale, in Italia, fosse particolarmente lento e difficoltoso lo sapevamo già. A dare un quadro della situazione rispetto a manager e amministratori delegati è il Board Index 2021 di Spencer Stuart – società specializzata nella ricerca del personale – che ha analizzato le prime 100 aziende italiane, scoprendo che da noi i manager vedono ad avere una vita più lunga,  a causa della natura familiare del capitalismo nostrano. Come riporta La Repubblica, in alcuni settori il mandato dura di più, come nel caso dell’industria, dove a farci compagnia in questa classifica è anche la Francia, dove il patron di Lvmh Bernard Arnault, classe 1949, resterà al timone fino a 80 anni. A Piazza Affari, in media, un amministratore dura circa 10 anni, mentre in Gran Bretagna è quasi la metà a circa 5,7 anni.

“La continuità nella gestione manageriale è un grande valore, perché permette di investire con un’ottica di medio periodo”, ha dichiarato Gianni Tamburi, che con la sua Tip ha investito su tante aziende e manager di successo. E’ il caso di Fulvio Montipo’ in Interpump (1977), Marco Tronchetti Provera in Pirelli dal 1992, Paolo Rocca in Tenaris (2002), Carlo Rosa di Diasorin (2006), Remo Ruffini in Moncler. Un principio di continuità che vale anche per aziende in cui la famiglia ha indicato manager di lungo corso, come l’Autogrill dei Benetton con Gianmaria Tondato ad dal 2003 o la Campari dei Garavoglia, con Bob Kunze-Concewitz al timone dal 2007.

Un valore aggiunto, quello della lunga permanenza, che vale anche per le public company. “Quando abbiamo investito in Prysmian il supporto è andato a Valerio Battista, ceo dal 2003. Quando l’abbiamo fatto in Ovs, la fiducia è stata rinnovata a Stefano Beraldo, ad dal 2005. I risultati raggiunti durante il Covid ci hanno dato ragione, dimostrando che se tra azionisti e management c’è feeling la continuità crea valore”, ha aggiunto Tamburi.

Discorso diverso per le aziende partecipate dal pubblico, più soggetto al cambiamento legato ai venti della politica, anche locale, per le banche (8,9 anni in media) e assicurazioni (5,4 anni) che avendo un azionariato diffuso sono meno stabili. Ma ogni regola ha le sue eccezioni: Alberto Nagel è ad di Mediobanca dal 2008 e dg dal 2003, Carlo Messina è consigliere delegato di Intesa Sanpaolo dal 2013, e Carlo Cimbri di Unipol – ad dal 2010 – ha appena fatto un passo indietro ritagliandosi il ruolo di presidente. Spesso, però, l’autorità dei top manager è messa in discussione da cda che cambiano con frequenza; la vita media dei consiglieri è di 4,5 anni, meno della metà di quella degli ad.

In generale, l’Italia rappresentata in Piazza Affari non è un Paese per giovani: l’età media degli ad secondo i calcoli di Spencer Stuart è di 56,9 anni, 57,3 quella dei consiglieri (per le donne 55 e per gli uomini 59). Solo il 3% dei consiglieri ha meno di 40 anni.

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