Unicredit, nonostante la svalutazione russa si conferma il buyback

La Russia brucia quasi 100 punti base del capitale Unicredit in un solo trimestre. Come scrive Il Sole 24 Ore, anche gli analisti sono rimasti sorpresi: da un lato la forte svalutazione della banca nei confronti dell’esposizione in Russia, per complessivi due miliardi di euro, dall’altro ricavi e profitto netto (1,162 miliardi) forti senza contare il peso della guerra in Ucraina. Intanto il titolo continua a correre a Piazza Affari, balza del 6,3% a 8,93 euro per 19,4 miliardi di capitalizzazione mentre il Ftse Mib guadagna l’1%.

Gli analisti americani mettono in evidenza l’importanza del piano di buyback confermato da 1,6 miliardi, che corrisponde al 9% della capitalizzazione di mercato su cui la banca ha ricevuto l’approvazione della vigilanza. E che dovrebbe iniziare il prima possibile, mentre il restante miliardo di euro dipenderà dalla performance della Russia. Il ceo, Andrea Orcel, ritiene di poter completare l’operazione di riacquisto e ribadisce l’obiettivo, previsto nel piano industriale, di remunerare gli azionisti per 16 miliardi di euro fra buyback e dividendi entro il 2024.

Le attese di una “perdita estrema” della banca scendono da circa 200 punti base a 128 punti, quasi dimezzando, dal momento che sono state effettuate alcune azioni di riduzione del rischio. La guidance è ribadita, al netto della Russia, con l’utile netto atteso nel 2022 per oltre 3,3 miliardi di euro. La banca conferma un margine di interesse (NII) in linea con il 2021, costi piatti a 9,5 miliardi di euro per l’anno in corso e un costo del rischio di 30-35 punti base nel triennio 2022-24.

Allo stesso modo il gruppo ribadisce l’obiettivo di ritorno sul capitale (Rote) del 10% per il 2024. La banca sottolinea che, sulla base dei rialzi dei tassi di 50 punti base da parte della Bce, il margine di interesse (NII) per il 2023 sarebbe superiore di 0,7 miliardi, un dato per ora non è presente negli obiettivi del piano industriale. Unicredit mira a “produrre rendimenti appetibili e sostenibili, con l’ambizione di distribuire agli azionisti almeno 16 miliardi entro il 2024”, spiega il gruppo.

Come giudizio buy su Unicredit, gli analisti ritengono che la banca sia in grado di distribuire 12 miliardi euro, pari al 60% della capitalizzazione di mercato agli azionisti dei 16 miliardi previsti nel piano nel periodo 2021-24. Dal momento che il titolo scambia sotto le 0,4 volte il rapporto p/tnav (Price to Net Asset Value ratio, è il rapporto prezzo/valore patrimoniale netto)  con un ritorno sul capitale (Rote) al 6,6%, gli analisti sono dell’avviso che a questi prezzi la banca sia molto interessante.

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