Banca Mediolanum, ancora niente da fare per Berlusconi

Come riporta l’agenzia Teleborsa, la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha confermato la decisione con la quale la BCE ha negato l’acquisizione di una partecipazione qualificata in Banca Mediolanum da parte di Silvio Berlusconi (tramite la sua holding Fininvest). “Egli non soddisfaceva il requisito di onorabilità applicabile ai detentori di partecipazioni qualificate a causa della sua condanna nel 2013 per frode fiscale”, si legge nel comunicato del Tribunale.

Il contenzioso è iniziato nel 2014 quando la Banca d’Italia, d’intesa con Ivass, aveva imposto a Fininvest la cessione della quota eccedente il 9,9% di Mediolanum in seguito al recepimento delle norme europee sui conglomerati finanziari e alla perdita dei requisiti di onorabilità dell’ex Presidente del Consiglio. A seguito dell’incorporazione della Mediolanum da parte della Banca Mediolanum, la BCE, investita di una proposta della Banca d’Italia a tal riguardo, ha adottato una decisione con cui ha rifiutato di autorizzare l’acquisizione di una partecipazione qualificata in tale ente creditizio.

Fininvest ha subito contestato la decisione della Corte di Giustizia UE. La holding, si legge in una nota, “non condivide le motivazioni del Tribunale europeo, ritenendole gravemente erronee in fatto e in diritto, e per questo motivo ha già dato mandato ai propri legali di impugnare la sentenza del Tribunale dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea”. Fininvest ricorda che “fino alla pronuncia definitiva della Corte di giustizia dell’Unione europea, resta sospeso” il provvedimento che ha ordinato la vendita delle azioni eccedenti il 9,99% di Mediolanum.

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