Banche, uno stress test a prova di guerra e recessione

Una possibile nuova recessione alle porte, l’inflazione, il rialzo dei tassi, la guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia. Sono davvero tanti in questo 2022 dallo scenario complesso e imprevisto gli ostacoli sul cammino delle banche europee, che sembrano però avere al loro interno tutte le risorse per schivare le insidie, resistere a un prevedibile deterioramento della qualità del credito e continuare a realizzare utili.

Come riportato da Il Sole 24 Ore, lo “stress test” di Scope Ratings promuove – per ora – gli istituti di credito continentali: possono sopportare anche svalutazioni triple rispetto al livello attuale, merito della solidità del capitale.

Anche per le banche italiane, quindi, la difesa sembra reggere. I risultati del primo trimestre evidenziano una buona tenuta dei ricavi e controllo dei costi, con una tendenza incoraggiate anche per il resto dell’anno grazie all’aumento dei tassi. Certo, con il resto d’Europa c’è ancora da colmare il gap sulla redditività, mentre si ha un generale allineamento sul buffer di capitale. Il sistema finanziario italiano, comunque, contrappone un’esposizione più limitata alle dinamiche dell’inflazione dei costi.

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