Le olimipiadi dell'arte contemporanea

La prima «rivoluzione» artistica nella Cina del dopo Mao si sta chiudendo con il riconoscimento ufficiale dell’arte cinese contemporanea in patria. Specchio di tutto ciò è la trasformazione subita in questi ultimi cinque anni dall’ex complesso industriale 798 di Pechino, che oggi è la vetrina ufficiale della «nuova arte cinese» sotto l’occhio vigile e il controllo silenzioso delle autorità.

Uno dei simboli più macroscopici di questa trasformazione è stato l’apertura dello Ullens Centre for Contemporary Art (UCCA), esteso su una superficie di oltre 6mila mq. Il Centro, finanziato dai coniugi Guy e Myriam Ullens (nella foto), che negli ultimi venti anni hanno assemblato una delle più grandi collezioni del mondo di arte cinese, classica come moderna, ammontante ad oltre 1.300 opere, ambisce a essere un’organizzazione non profit dedita alla promozione delle arti.

Il tutto in un paese come la Cina che non contempla ancora una legislazione adeguata in merito a questo tipo di istituzioni, anche se negli ultimi dieci anni questa strada è già stata percorsa con successo, ma non senza difficoltà, da spazi come BizArt di Shanghai o la Long March Gallery situata nel 798 di Pechino.

Lo UCCA, attraverso le scelte del suo direttore, Jérôme Sans, e del suo principale curatore, Guo Xiaoyan, sembra per il momento aver scelto una strada meno avventurosa dei suoi più poveri predecessori, tendendo a presentare opere già metabolizzate e comunque in prevalenza di proprietà dei suoi fondatori quando non da questi specificatamente commissionate.

Dopo la mostra inaugurale dedicata alla ’85 New Wave e una retrospettiva su Huang Yong Ping, l’Ucca presenta, questa estate in concomitanza con le olimpiadi, il meglio della collezione Ullens, una raccolta di arte cinese contemporanea considerata la più importante del mondo sul piano qualitativo. Vera e propria prodezza da molti punti di vista, l’Ucca ha vinto una singolare sfida, laddove altri, come il centro Pompidou, non ce l’hanno fatta: ossia rappresentare la prima struttura museale di arte contemporanea in Cina.

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