Banca Mediolanum, è il momento di lasciare il segno

Arezzo, Barcellona, Bologna, Dublino, Fermo, Lecce, Milano, Palermo, Rimini, Roma, Torino, Treviso e Vicenza, queste le città collegate tra loro per “Un segno nel tempo” la convention nazionale di Banca Mediolanum seguita da 9.000 persone tra Family Banker e dipendenti del gruppo.

Dal palco del East Stand Studio di Milano Massimo Doris, amministratore delegato della Banca, apre con una carrellata sui risultati nel gestito, credito e protezione dei primi 5 mesi dell’anno, sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, nonostante lo scenario geopolitico ed economico attuale sia molto più complesso. Risultati importanti realizzati da una squadra di professionisti di valore dove “il singolo talento ha sposato il concetto di organizzazione”, precisa il direttore generale Gianluca Bosisio.

Sulla stessa linea di pensiero l’intervento di Carlo Ancelotti, insignito quest’anno del titolo di “The Only One”, che ha confermato l’importanza del lavoro di squadra, la forza dell’organizzazione, rispetto al talento individuale.

Altro intervento di valore è stato quello di Tony Blair, ex Primo Ministro britannico e fondatore del Tony Blair Institute for Global Change. Blair ha tracciato il quadro delle maggiori sfide geopolitiche, i nuovi equilibri che si stanno creando sullo scacchiere internazionale, la ridefinizione del processo di globalizzazione e la traslazione della transizione energetica sui paesi emergenti. La sintesi del discorso di Blair e le ricadute sul piano economico-finanziario sono state oggetto dell’intervento di Vittorio Gaudio, direttore asset management development di Banca Mediolanum. Viviamo una situazione rara ed eccezionale con ribassi sia sul mercato azionario che obbligazionario. Un ruolo chiave lo giocherà l’inflazione che dovrebbe aver raggiunto o raggiungerà a breve il suo picco massimo.

In questo contesto occorre raggiungere un “equilibrio dinamico” nel risparmio gestito, come esordisce Edoardo Fontana Rava, direttore servizi di investimento e assicurativi, per continuare a decodificare le esigenze della clientela e dirottarle verso un’offerta sempre più personalizzata. A tal riguardo sono stati lanciati nuovi comparti del fondo Best Brands ed è stata annunciata un’evoluzione negli automatismi di cumulo e decumulo della strategia di investimento Intelligent Investment Strategy. Le novità non riguardano solo il risparmio gestito, ma interessano anche l’area del trading, che verrà potenziata, e l’ambiente operativo dei Family Banker, che verrà reso più efficiente e intuitivo per una gestione “cliente-centrica” come sintetizzato da Gianni Rovelli, direttore comunicazione, marketing banca e canali digitali.

Spetta a Stefano Volpato, direttore commerciale, tirare le fila ricordando ai Family Banker il ruolo sociale che ricoprono presso le famiglie, famiglie disorientate dall’incertezza del contesto attuale, che cercano una guida, un leader, che sappia dimostrare lucidità e visione prospettica. Il vero patrimonio dell’Italia, a parte quello artistico e paesaggistico, è il risparmio. Il compito dei Family Banker è quello di “prendere per mano l’Italia e aiutare gli italiani ad alzare lo sguardo dalla cronaca attuale per volgerlo verso il futuro, verso il progresso che nessuno può arrestare, perché è insito nella natura umana il bisogno di migliorare la propria condizione”, conclude Volpato. La sfida di Volpato viene suggellata dalla chiosa dell’amministratore delegato, Massimo Doris: “è il primo anno che non c’è il nostro leader e siamo osservati dal mercato e dai competitors. Questa sfida la voglio vincere, personalmente e per lui, il nostro fondatore, che 40 anni fa ha iniziato questa avventura. Se sentite la sfida come la sento io, questo è il momento di lasciare un segno nel tempo”.

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