Banche: dividendi sotto la lente della Bce

Il Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, Andrea Enria, durante un discorso al Parlamento europeo ha sottolineato che “le proiezioni macroeconomiche dello staff dell’Eurosistema del giugno 2022 introducono per la prima volta uno scenario negativo che prevede una possibile recessione nel 2023 a seguito di interruzioni delle forniture energetiche dell’area dell’euro”.

Enria ha perciò dichiarato che verrà chiesto alle banche di ricalcolare le traiettorie patrimoniali considerando uno scenario macro più sfavorevole (che comprenda uno scenario recessivo e l’`interruzione della distribuzione di gas dalla Russia) e tenendo quindi conto di questi elementi nell`elaborazione dei piani di distribuzione dei dividendi agli azionisti.

Enria ha comunque ribadito che non esiste la possibilità che la BCE imponga un divieto alla distribuzione dei dividendi come deciso nel 2020.

La notizia, pur non avendo a oggi implicazioni negative sul settore, evidenzia l’incertezza del quadro macro e che riduce la visibilità sulla distribuzione del capitale nel 2022 e 2023.

Equita ritiene che per le banche con una solida posizione patrimoniale e una buona qualità degli attivi, il rischio di una significativa limitazione della distribuzione dei dividendi sia minore.

La BCE ha autorizzato il buyback di Intesa da 3.4 mld di euro, che quindi potrebbe già incorporare già il nuovo approccio dell’autorità di vigilanza.

Le stime attuali di Equita sono:

per UniCredit (CET1 1Q22 14,0%): buyback di 1 mld di euro sugli utili del 2021 (che devono ancora essere autorizzati dalla BCE), payout del 35% a valere sugli utili 2022 e un buyback da 1.8 mld;

Intesa SanPaolo (CET1 1Q22 13,6%): buyback da 3.4 mld (di cui 1.7 mld a partire dal 4 luglio) e 70% payout sugli utili 2022;

Banca Popolare di Milano (CET1 1Q22 13,1%): payout del 50% pari a circa 290 mln di euro.

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