Banca Mediolanum, ecco il nuovo rating Esg

“I governi e le aziende hanno un ruolo essenziale nella transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile. Ma senza un pieno coinvolgimento dei singoli cittadini, consumatori e investitori non si può cambiare il mondo”. Come scritto su L’Economia de Il Corriere della Sera, se quello espresso da Edoardo Fontana Rava, direttore servizi di investimento e assicurativi di Banca Mediolanum, rimanesse un principio astratto, pur condivisibile, si perderebbe nel più ampio dibattito – a volta confuso, raramente incisivo sulla responsabilità sociale e ambientale. E invece il fondamento di un progetto strutturato e concreto, che il gruppo guidato da Massimo Doris ha ideato in collaborazione con l’Università Cattolica, e sul quale alza il velo per la prima volta dopo un lavoro preparatorio di circa due anni.

L’obiettivo è “trasformare i nostri clienti da semplici spettatori in attori protagonisti sul piano della sostenibilità”, dice Fontana Rava. Lo strumento è un modello inedito di ratino, basato sugli aspetti ambientali, sociali e di governance, che abbraccia l’intera offerta di prodotti bancari, di credito e di protezione della banca, ben oltre il perimetro del risparmio gestito sul quale si è concentrata fino ad ora l’azione del regolatore europeo e degli operatori finanziari e su cui Mediolanum è già da tempo focalizzata.
Un vero e proprio «barometro» in grado di misurare il posizionamento di ciascun prodotto in riferimento ai fattori Esg (Environmental, social, governance), dice Fontana Rava. Il punto di arrivo di questo percorso, avviato nel 2020 in collaborazione con la Cattolica, sarà un indicatore sintetico di sostenibilità la relazione del singolo
cliente con la banca. “A valle di questo processo, se il cliente vorrà migliorare il proprio profilo Esg, riceverà dei suggerimenti pratici, anche con l’aiuto del proprio family banker, sulle azioni da intraprendere», argomenta il top manager. Non si tratterà solo – per chi ha questa sensibilità – di considerare la sostenibilità nella costruzione del portafoglio d’investimento. Ma, spiega Fontana Rava, di integrare l’analisi dei fattori Esg in tutto il percorso di consulenza. “Da una parte ci sono i prodotti che hanno un’innata vocazione sostenibile, come i prestiti che prevedono condizioni vantaggiose per finanziare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi, o di immobili ad alta classe
energetica”. Sottoscrivere questi prodotti contribuirà positivamente al punteggio Esg del cliente. “Lo stesso vale
per chi, per esempio, sceglierà di ricevere l’estratto conto in formato digitale anziché cartaceo, o per chi sottoscrive una polizza temporanea caso morte a tutela della propria famiglia: siamo convinti che questa forma di protezione generi un impatto sociale positivo», dice Fontana Rava.
L’insieme delle informazioni qualitative e quantitative su tutti questi fattori materiali si tradurrà in una scala standardizzata di rating Esg su sette livelli, da assente a ottimo, che consentirà al- la banca di valutare con maggior precisione il contributo di sostenibilità delle singole componenti dell’offerta e individuare le aree su cui intervenire per migliorarlo nel tempo.
“La collaborazione con il team dell’Università Cattolica – composto dai professori Marco Oriani, Alfonso Del Giudice e Milena Migliavacca – ha generato un valore aggiunto cruciale per l’affidabilità e la completezza del mo-
dello, partendo dall’individuazione dei fattori “materiali” e passando alla creazione del sistema di scoring, fino alla messa a punto finale”, dice Fontana Rava. “Il progetto presenta significativi elementi di innovazione rispetto alle soluzioni presenti sul mercato, orientate soprattutto agli strumenti finanziari e di risparmio gestito”, rivendica Marco Oriani, direttore del Dipartimento di scienze dell’economia e della gestione aziendale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile scientifico del progetto. “La nostra attività si è svolta in stretto, continuo e proficuo confronto con le differenti strutture organizzative ed operative di Banca Mediolanum. In questo modo è stato possibile evitare di “calare dall’alto” un modello di sostenibilità teorico, non coerente con le strategie e le logiche gestionali della banca”. Il modello di scoring Esg dell’intera offerta bancaria, di credito e protezione che abbiamo ideato è in questo momento in fase di implementazione. “Il modello che abbiamo creato – conclude Fontana Rava – rappresenta un unicum a livello nazionale e, per quanto noto, anche europeo. Siamo orgogliosi di questo risultato, ma lo viviamo come una tappa intermedia nel percorso di progressiva interiorizzazione delle logiche di sostenibilità nel business dell’azienda e nella cultura finanziaria dei clienti”.

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