Azimut, utile col vento in poppa

Azimut ha chiuso il primo semestre del 2022 con ricavi consolidati per 666,2 mln di euro, in aumento rispetto ai 566,4 milioni del primo semestre dello scorso anno. Il reddito operativo consolidato è stato pari a 276 milioni (232,8 milioni nello stesso perio del 2021) e l’utile netto consolidato è ammontato a 201,7 milioni (rispetto ai 194,1 del primo semestre 2021).

Il totale delle masse gestite a fine giugno 2022 ha raggiunto i 52,1 miliardi. Il dato comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 81,2 miliardi (+7% sul 1° semestre 2021), con un’incidenza del business internazionale del 44%. Il patrimonio totale medio del primo semestre è cresciuto del 19% rispetto all’anno precedente e si attesta a 82,6 miliardi di euro. Nel segmento Private Markets, Azimut ha continuato il suo percorso di forte crescita con gli AuM che hanno superato i 6 miliardi a luglio 2022, anche grazie all’ultima acquisizione di una quota di minoranza in RoundShield Partners .

Azimut ha annunciato poi oggi di aver acquisito, attraverso la sua controllata statunitense Azimut Alternative Capital Partners, una partecipazione del 20% circa in RoundShield Partners, una delle principali società di private markets europee indipendenti. Fondata nel 2013 e con circa 2,9 miliardi di AUM, RoundShield investe in asset-backed special opportunities europee, prevalentemente nei segmenti real estate e infrastrutture. Ad oggi, la Società ha realizzato 128 exit, sedici finanziamenti e generato un IRR lordo medio ponderato del 23% e un multiplo di 1,6x sul capitale investito.

Il notevole incremento dei ricavi totali di Azimut Holding, pari al 18% rispetto al 1H21, deriva dalla forte crescita sottostante degli AuM e dei Total Assets ed è principalmente attribuibile all’aumento del +21% delle commissioni di gestione ricorrenti, che ammontano a 552,3 milioni (vs.  455,9 milioni nel 1H21) e rappresentano l’83% dei ricavi totali. Ciò nonostante, i ricavi totali scontano un minore contributo delle commissioni di performance dei fondi comuni di investimento e dei prodotti assicurativi, che complessivamente ammontano a 41.2 milioni nel periodo (rispetto a 50.2 milioni nel 1H21).

I costi operativi totali sono cresciuti lievemente meno dei ricavi (17% rispetto al 1H21) e ammontano a 390,3 milioni nel 1H22 (€ 333,6 nel 1H21). Di conseguenza, l’utile operativo è cresciuto del 19% a 276,0 milioni (€ 232,8 milioni nel 1H21) e il margine di profitto operativo è rimasto stabile al 41% nel primo semestre dell’anno (41% nel 1H21).

L’utile netto ammonta a 201,7 milioni (rispetto a 94,1 milioni nel 1H21) nonostante il minor contributo delle commissioni di performance rispetto all’anno precedente e l’aumento dell’aliquota fiscale nel 1H22.

Al 30 giugno 2022, Sanctuary Wealth ha perfezionato l’investimento di 175 milioni da parte di Kennedy Lewis tramite una nota convertibile. Con tale investimento si sosterranno la crescita futura e gli investimenti in M&A, tecnologia e talenti. A partire dal 30 giugno 2022, Azimut non avrà più la maggioranza dei diritti di voto in Sanctuary, ma manterrà il 53,37% dei diritti economici fino alla conversione da parte di KL, che potrebbe avvenire nei prossimi 3 anni. A partire dal 1° luglio 2022 sarà consolidato il 53,37% della raccolta netta di Sanctuary e dell’utile/(perdita) netto.

La Posizione Finanziaria Netta consolidata a fine giugno 2022 risulta positiva per circa 285,6 milioni rispetto ai 408,5 milioni di fine dicembre 2021, tenuto conto del pagamento del dividendo per cassa di 1,30 euro per azione e del dividendo relativo agli strumenti finanziari partecipativi nel primo semestre del 2022 per un importo totale di € 261 milioni.

Positiva l’attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari e private banker: nei primi sei mesi del 2022 il Gruppo e le sue divisioni hanno registrato 64 nuovi ingressi, portando il totale del Gruppo Azimut a fine giugno a 1.863 unità.

Infine, il CdA di Azimut Holding ha deliberato di procedere con una tranche di acquisto di azioni proprieper un controvalore fino a 75 milioni. Si ricorda che alla data odierna, la Società detiene n. 3.644.897 azioni proprie in portafoglio, pari a circa l’2,5% del capitale sociale e non vi sono azioni proprie detenute per il tramite di società controllate.

Gabriele Blei, Amministratore Delegato del Gruppo, commenta: La diversificazione del nostro modello di business, l’approccio innovativo ai prodotti e ai servizi, nonché la qualità e la professionalità del nostro personale hanno continuato a generare risultati concreti anche in un contesto di mercato più complesso. In linea con il nostro ambizioso obiettivo di crescere nei mercati privati globali, siamo lieti di aver appena annunciato il nostro investimento in RoundShield, la quinta acquisizione in questo settore negli ultimi due anni. I nostri AuM nei mercati privati sono cresciuti di dieci volte rispetto all’inizio del 2020 e ora superano lasoglia dei 6 miliardi di euro, rappresentando più del 10% delle masse gestite, e oltre 30 mila dei nostri clienti in Italia hanno accesso ai nostri prodotti innovativi nei mercati privati e a quelli dei nostri partner. Proseguiamo inoltre con costanza nella nostra strategia di espansione globale, con le masse estere che rappresentano il 44% del patrimonio totale e contribuiscono in maniera significativa alla raccolta netta dall’inizio dell’anno”.

Pietro Giuliani, Presidente del Gruppo, sottolinea: “Azimut archivia i primi sei mesi del 2022, caratterizzati da un’accentuata volatilità e incertezza, con una performance media ponderata netta ai clienti di oltre il 2%[8] rispetto alla concorrenza (indice Fideuram dei fondi comuni italiani che si attesta a -9% da inizio anno) e una raccolta netta di € 3.5 miliardi. L’utile netto realizzato in questo periodo, in linea con i 400 milioni previsti per fine anno, premia i nostri azionisti, tra cui anche i nostri colleghi, italiani ed esteri, che hanno contribuito a raggiungere questo risultato e che detengono circa il 22% del capitale totale di Azimut. Proseguiamo con determinazione nella nostra strategia di internazionalizzazione, grazie alla quale il 44% delle masse totali oggi deriva dalle attività all’estero e con i nostri investimenti nell’economia reale che rappresentano oltre il 10% delle masse gestite”.

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