Cari consulenti, inutile rimpiangere il passato

“In questo primo giorno di agosto, ho provato a riflettere su come sta cambiando non solo la professione del consulente finanziario ma, più in generale, anche la percezione che molti nella nostra industria hanno rispetto all’evoluzione del mondo del #privatebanking“. Con queste parole Stefano Lenti, responsabile area consulenti finanziari Banca Generali, introduce un interessante post scritto di proprio pugno su LinkedIn, dedicato ai “nostalgici” della consulenza finanziaria. Ve lo proponiamo di seguito. E voi cosa ne pensate? Scriveteci le vostre opinioni a [email protected], saremo lieti di pubblicarle online, anche garantendovi l’anonimato qualora fosse vostra necessità.

In questo primo giorno di agosto, ho provato a riflettere su come sta cambiando non solo la professione del consulente finanziario ma, più in generale, anche la percezione che molti nella nostra industria hanno rispetto all’evoluzione del mondo degli investimenti. Sempre più spesso, infatti, mi capita di incontrare professionisti che guardano al passato con nostalgia, ripensando a quei tempi in cui a loro giudizio era tutto più semplice e, di conseguenza, più facile rispetto ad oggi.

Questo atteggiamento sta diventando sempre più comune nella società odierna, non solo quindi nel campo della consulenza finanziaria. Potremmo quasi dire che si tratta di una percezione diffusa e trasversale. C’è chi rivaluta storicamente la lira, chi rimpiange la vecchia Coppa dei Campioni e perfino chi rimpiange la vecchia classe politica. In altre parole, siamo davanti ad un senso di nostalgia diffuso. A ben vedere, però, questa nostalgia non sempre è legittimata da fatti e elementi obiettivi. In altre parole, siamo davanti a una sorta di presbiopia che però colpisce anche le nuove generazioni.

Quando ho iniziato a lavorare in questo settore, ormai quasi 30 anni fa, mi capitava spesso di parlare con qualche consulente (promotore finanziario all’epoca) che, scuotendo la testa, mi diceva frasi come «Avresti dovuto vedere questo settore dieci anni fa!». Parlando poi con consulenti più esperti, mi capitava spesso di sentirli dire «Vent’anni fa sì che era un’altra storia!». Ecco, già allora si intravedevano rimpianti di un’epoca passata e sfumata dai ricordi. Eppure i vantaggi di quest’epoca sono piuttosto evidenti e senza precedenti nella storia. Oggi, ad esempio, abbiamo la possibilità di lavorare in digitale, di avere informazioni sui mercati in tempo reale ed essere operativi in ogni luogo e in ogni momento. In altre parole, possiamo rispondere con una efficacia quasi totale a tutte le esigenze dei nostri clienti.

Lavoriamo in un settore che cresce a doppia cifra, a un ritmo che va di pari passo con il livello di soddisfazione dei nostri clienti. Essere pessimisti e autoconvincersi che l’era d’oro sia alle spalle è una forma di resa, totale e deleteria. Per questo occorre scrollarsi di dosso questo pessimismo diffuso e concentrarsi sulle sfide che abbiamo davanti. Sfide sempre più grandi ma il cui raggiungimento sarà sempre più gratificante.

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