Generali, il ceo Donnet conferma gli obiettivi

I dati del primo semestre 2022 di Generali mostrano “numeri solidi”, come dalle parole del ceo Philippe Donnet. Dai dati riportati da Il Sole 24 Ore, il risultato operativo è infatti cresciuto del 4,8%, arrivando a 3,1 miliardi; i premi sono saliti a un passo dai 42 miliardi e l’utile netto ha segnato il passo (-9% a 1,4 miliardi) per effetto delle svalutazioni in Russia per 138 milioni. Nonostante i target al 2024 sono stati confermati, il mercato ha reagito archiviando la seduta in discesa del- l’1,44% 14,67 euro. A preoccupare è stato soprattutto  il combined
ratio, atteso sotto il 92% e attestatosi invece al 92,5%.

Ma lo sguardo è rivolto anche alle cedole. Pilastro del dividendo Generali è l’Italia e le dinamiche sui titoli di Stato, scesi da 63 a 52,8 miliardi a causa dello spread e dei tassi e per il mancatore-investimento, fa interrogare
gli operatori circa la futura capacità della controllata di poter staccare cedole rotonde alla holding.
Anche in questo caso, come ribadito dal ceo Donnet, “gli obiettivi non cambiano”.

“Il 2022 – ha aggiunto il ceo – ha segnato l’inizio del nuovo piano strategico, di cui l’M&A è un elemento importante e proprio su questo sono stati fatti notevoli progressi nel primo semestre”. Il riferimento è a Cattolica,
sulla quale si vuole accelerare l’integrazione, e alla francese La Médicale.
Nel complesso gli analisti hanno espresso parere favorevole sui conti del gruppo, ribadendo target price compresi fra i 18,5 euro e i 21,4 euro a titolo.

Nel frattempo si è tenuto il nuovo cda delle Generali, che dopo l’ingresso di Stefano Marsaglia al posto di Francesco Gaetano Caltagirone, ha sciolto il nodo comitati. Marina Brogi è entrata nel comitato controllo e rischi, in quello perle remunerazioni e le risorse umane e nel comitato nomine; Flavio Cattaneo è diventato presidente del comitato per le operazioni con parti correlate e ha fatto ingresso in quello per gli investimenti; infine, Stefano Marsaglia farà parte del comitato per l’innovazione e la sostenibilità sociale e ambientale. Pare che le nomine non abbiano però ricevuto voto unanime: si sarebbe infatti registrate alcune astensioni, tra cui forse – non confermata – anche quella del ceo Donnet.

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