A riportare dello studio è Il Sole 24 Ore, e l’analisi tiene conto di tutti i passaggi da effettuarsi prima dell’investimento vero e proprio, come l’uso dei big data, di strumenti marketing e della gestione del rischio, che può trarre notevoli benefici dall’uso di sistemi IA, sopratutto per rischi di mercato e credito.
Una marea di possibilità, quindi, ma naturalmente non esente da errori. Anche l’intelligenza artificiale è infatti soggetta a bias (errori comportamentali) come quello che riguarda la cosiddetta discriminazione involontaria, dovuta alla scarsa qualità dei dati.
In tutto ciò, però, un punto fondamentale resta la tutela dei risparmiatori, a discapito di un settore che si evolve tropo velocemente per i regolatori. Lo studio pone questione interessanti sulla responsabilità dell’intermediario rispetto a investimenti rispetto ai quali vengono utilizzati strumenti di IA. Un passaggio centrale, raccomandato dal quaderno Consob, è la governance dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale come uno strumento essenziale per gli intermediari.