Consulenti: portafogli e gentil sesso

A cura di Cristina Catania

Le donne investitrici controllano oggi circa un terzo delle masse in gestione in Europa occidentale, pari a circa 4.600 miliardi di euro: di questi, 3.600 miliardi sono detenuti da donne sposate o in coppia, mentre il restante da donne single o divorziate. Cifre destinate a crescere nei prossimi anni: una nostra indagine stima infatti che la quota di investimenti al femminile potrà raggiungere i 10mila miliardi entro il 2030. Ciononostante, il segmento risulta ancora sottoservito.

Campione internazionale
La nostra ricerca è stata condotta in otto paesi (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito) su un campione di circa 3mila donne e 2mila uomini nelle categorie affluent (con un patrimonio finanziario personale tra 50mila e 500mila euro), private banking (tra 500mila e 2 milioni di euro) e high net worth (oltre i 2 milioni di euro). Emergono chiare differenze di genere per quanto riguarda l’atteggiamento verso la consulenza finanziaria, l’approccio agli investimenti, il processo decisionale e il profilo di rischio. In particolare, nell’ambito della consulenza finanziaria, la maggioranza delle donne intervistate ha espresso il desiderio di ricevere più consigli dalle proprie istituzioni finanziarie, soprattutto attraverso strumenti digitali; il 25% delle donne ha dichiarato che apprezzerebbe ricevere più consulenza finanziaria da remoto da parte di advisor dedicati, rispetto al 21% degli uomini. Per quanto riguarda la qualità della consulenza ricevuta, il 43% delle donne ha dichiarato di non essere pienamente soddisfatta, risposta indicata da una percentuale ancora maggiore di uomini (49%). Per attrarre e fidelizzare le donne investitrici, banche e gestori patrimoniali dovrebbero fornire un servizio di consulenza su misura, educazione finanziaria e prodotti e servizi personalizzati che rispondano alle loro specifiche esigenze. Un buon modo per iniziare è quello di analizzare l’offerta esistente, riflettendo su quanto l’attuale approccio tenga effettivamente conto delle differenze di genere e quali misure potrebbero essere adottate per garantire una maggiore inclusione.

Contact center dedicati
Per esempio, alcune società di servizi finanziari hanno creato piattaforme online e contact center dedicati per offrire alle clienti un servizio di consulenza personalizzato rispetto alla fase della vita in cui si trovano; altre stanno sviluppando programmi mirati che offrono alle donne informazioni e possibilità di confrontarsi con esperti di risparmio e gestione patrimoniale in grado di analizzare la loro posizione finanziaria e suggerire quali opzioni considerare per i loro investimenti. Oggi sono ancora pochi gli operatori del settore in grado di attuare iniziative di consulenza modulare, programmi di educazione finanziaria e proposte di investimento personalizzate per il target femminile. Le prospettive di crescita sono rilevanti: parliamo di un tasso stimato di crescita annuale dell’8% da qui al 2030, contro circa il 2,7% degli investitori uomini. Un valore che non può, e non deve, essere trascurato.

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