Nuovo contratto per i consulenti finanziari, Anasf in prima linea

Torniamo sul tema del nuovo contratto per i consulenti finanziari. Questa volta lo facciamo con un contributo in esclusiva per BLUERATING a firma del presidente di Anasf, Luigi Conte, il quale esprime il punto di vista dell’associazione sul questa importante questione.

La rapida evoluzione che negli ultimi anni ha caratterizzato la nostra attività professionale richiede ai diversi stakeholder una partnership per una più moderna configurazione degli aspetti giuridico-contrattuali che definiscono e regolamentano i rapporti tra consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e intermediari. Tema per cui Anasf ha suonato un campanello di allarme già nel lontano 2011 in occasione del Congresso nazionale di Parma, che ha portato nel 2014 alla stesura di una proposta concreta di un nuovo contratto, stilata con l’intento di rendere la professione più appetibile e adeguata alla realtà lavorativa. Il contratto europeo di consulenza finanziaria proposto intendeva valorizzare l’attività professionale con un modello comune per la categoria, che ciascuna società mandante avrebbe potuto adattare sulla base delle proprie esigenze, della struttura societaria, dei propri aspetti caratterizzanti e del proprio business, e che determinasse una netta distinzione rispetto a quello in vigore per gli agenti di commercio. Tra i principali obiettivi quello di recepire compiutamente le norme vigenti, rivedere la previdenza del consulente finanziario, stabilizzare la redditività professionale, reintrodurre una forma di tirocinio o praticantato per favorire il ricambio generazionale e migliorare la tutela dei risparmiatori. Obiettivi che l’Associazione negli anni ha cercato di perseguire anche attraverso un dialogo aperto con le diverse mandanti per trovare intendimenti condivisi su cui collaborare.

In linea con le finalità sopracitate, in occasione dell’ultimo congresso nazionale Anasf del 2020, che mi ha eletto presidente, è stata approvata una specifica mozione per l’adeguamento giuridico contrattuale dell’attività e la sua tutela in ambito fiscale. Consiglio nazionale e Comitato esecutivo Anasf stanno dunque portando avanti il dialogo con il legislatore, le Autorità e gli altri stakeholder per completare l’evoluzione della professione, mediante lo sviluppo ed eventuale trasformazione degli istituti contrattuali esistenti, verso una soluzione più adeguata al contesto normativo europeo ed alla domanda da parte del mercato, portando la professione ad una condizione chiara, stabile e duratura nel suo ruolo sociale e nei suoi contenuti economici.

Fenomeni come l’aumento dell’età media della popolazione, la necessità indotta dal mercato e dal legislatore di coniugare insieme efficienza degli investimenti sostenibili e consapevolezza delle scelte dei risparmiatori, oltre che l’avvento dell’innovazione tecnologica, ci inducono ad ampliare gli aspetti contrattualistici a beneficio dei risparmiatori e della tutela del mercato, sempre più influenzato dalle vicende geopolitiche. In questo scenario, l’obiettivo dell’Associazione rimane soprattutto quello di qualificare e valorizzare l’attività del consulente finanziario, affinché tale professione diventi attrattiva per i giovani.

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