Consulenti: meglio un conto di un fondo, lo dice la “scienza”

Il professor Beppe Scienza, “fustigatore” di tutti i costumi del risparmio gestito, nel suo blog online del Fatto Quotidiano spara ancora le sue bordate contro l’industria dell’asset management. E lo fa con un confronto (molto sul breve termine) tra i risultati raccolti da chi ha tenuto i soldi sul conto corrente e chi invece ha investito in fondi comuni. Per effetto dell’inflazione, la liquidità parcheggiata su un conto corrente si è svalutata (calcoli dall’inizio dell’anno a fine luglio) del 5,1% mentre la perdita reale degli indici elaborati da Fideuram sui fondi comuni è ben più alta e sfiora il 12% (tra perdite in conto capitale ed effetto erosivo dell’inflazione sul potere di acquisto).

“Giornalisti economici, sedicenti consulenti finanziari, pretesi esperti di investimenti, tutti all’unisono irridevano chi teneva parecchia liquidità senza investirla”, scrive Scienza, “bollandolo di analfabetismo finanziario e parlando con disprezzo di soldi fermi sul conto. Erano i consigli in mala fede di coloro che raschiano via commissioni piazzando fondi, polizze et similia…”

Poco importa se molti di quelli che il professor Scienza chiama i “sedicenti” consulenti finanziari facciano qualcosa di ben diverso rispetto a ciò che racconta lui. Magari suggeriscono ai clienti di non parcheggiare tutto il capitale sui conti ma di posizionarsi sui mercati in maniera graduale, nella prospettiva di raccogliere i frutti quando i listini azionari saranno in ripresa. Non a caso, secondo i dati sulla raccolta delle reti pubblicati ogni mese, nelle fasi di incertezza c’è sempre un’impennata dei flussi sul risparmio amministrato, che comprendono appunto anche gli investimenti in conti e liquidità. Anche i sedicenti consulenti finanziari, insomma, consigliano  di parcheggiare temporaneamente i soldi in liquidità, ma non certo di parcheggiarvi tutto il capitale.

Meglio cioè creare un serbatoio liquido, da cui attingere per investire in maniera graduale, disciplinata e ragionata. Tutto questo al professor Scienza, specializzato nel fare di ogni erba un fascio, importa poco. Per lui, i consulenti finanziari (che in Italia hanno più di 4 milioni e mezzo di clienti contro i 3 milioni di 10 anni fa) fanno sempre il loro mestiere in malafede.

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