“Come fa una testata come la vostra a dare visibilità ad un soggetto che confronta un investimento in fondi azionari con la liquidità in un arco temporale di 7 mesi? Il “professore” ancora una volta dimostra un’ignoranza senza fine e voi la pubblicate pure? Non ci fate una bella figura. Lui si sa è un povero frustrato e invidioso ma dargli anche visibilità è ancora peggio. Cordialmente”
Ok, ma se allora non avessimo scritto nulla? Un risparmiatore avrebbe comunque trovato l’articolo di Scienza sul web, questa volta senza alcun contradditorio. Sarebbe davvero stato meglio? Qui sotto, sperando possa essere fonte di riflessione, vi proponiamo la risposta che la nostra redazione ha inviato al lettore. Parole, lo speriamo, che possano essere di aiuto ai nostri lettori per chiarire meglio la finalità del nostro lavoro. Sempre dalla vostra parte, perché il silenzio non può essere mai la scelta giusta.
“Gentile signor XXX, capiamo i suoi interrogativi ma le facciamo notare che Beppe Scienza scrive dalle colonne di un giornale come il Fatto Quotidiano, che è una testata nota e diffusa Qualunque cosa si pensi del Fatto, è innegabile che abbia un certo seguito e che dia la possibilità a Scienza di offendere su Internet i professionisti della consulenza finanziaria senza che via sia alcuna possibilità di replica. Per questo, abbiamo voluto occuparci di lui, offrendo ai lettori un punto di vista diverso e opposto (come credo emerga chiaramente in tutti gli articoli che parlano di Beppe Scienza pubblicati sinora da Bluerating), per difendere una categoria lavorativa che ha quattro milioni e mezzo di clienti. Altrimenti, un lettore sprovveduto potrebbe acriticamente sposare le tesi di Scienza, con grosso danno per decine di migliaia di professionisti che in Italia offrono seriamente servizi di consulenza finanziaria”.