Cosa si aspettano donne e giovani dal loro rapporto con il denaro, il risparmio e gli investimenti? E quali sono le loro richieste e le loro aspettative verso la figura del consulente finanziario? Donne e giovani, infatti, sono due categorie-chiave per la crescita dimensionale e professionale dell’industria italiana dell’advisory. Circa i primi è stato svolto recentemente un sondaggio su un campione di 750 ragazzi in tutta Italia, cosi composto: per genere 50% donne e 50% uomini; per fascia d’età 33% Z Tribe (18-24 anni), Nouveau Millennials (25-29 anni) e Mid Millennials (30-34 anni). Guardando più da vicino questi giovani, emerge che forse i bisogni, i desideri e gli obiettivi di vita non sono poi così diversi da quelli delle generazioni precedenti. Quattro su 10 hanno in programma nel breve periodo di risparmiare per il futuro (39%) e praticamente la stessa quota vuole investire il proprio denaro (35%) e, solo dopo, pensano a fare molti viaggi (32%). Ma quali caratteristiche dovrebbe avere il consulente ideale per GenZ e Millennials? Tutti i giovani, senza distinzione di età, tenderebbero ad affidarsi a persone (in “carne e ossa”), esperte nel campo da lungo tempo, che abbiano un’ottima esperienza nel trading e conoscenza dei fondi d’investimento (anzitutto quelli integrativi pensionistici), cui affidarsi anche per accrescere le proprie (scarse) conoscenze finanziarie. Per il 57% del campione il consulente dovrebbe guidare nel percorso, educarli, andando a scegliere insieme le soluzioni.
Il consulente diviene quindi un mentore, in grado di essere allo stesso tempo un saggio e lungimirante “guru” e una persona paziente, amichevole e dinamica. In questo contesto, la figura del consulente finanziario può rappresentare il perfetto punto d’incontro tra il passato e il futuro, tra generazioni solo apparentemente molto distanti, in grado di colmare il gap, scolastico e istituzionale, sull’educazione finanziaria, il cui peso è ancora troppo spesso sulle spalle delle famiglie italiane. Un altro recente sondaggio su un campione di circa 1.500 donne residenti in Italia ha evidenziato che il 72% di chi investe afferma che quest’anno prevede di aumentare la propria somma mensile, seppur preferendo la sicurezza dei servizi bancari (40%). Inoltre il 30% delle donne investitrici sceglie principalmente le nuove forme d’investimento, quali le criptovalute; mentre il 60% delle donne tra 35 e 44 anni che non hanno mai investito ha già valutato la possibilità di iniziare e in generale il 51% delle donne non investitrici sarebbe incentivato a iniziare con una formazione adeguata e conversazioni più aperte sui temi finanziari