Consulenti, una schiacciata per l’advisory

Dal volley alla consulenza finanziaria. E’ la storia del palleggiatore nazionale statunitense Kawika Shoji, che a 34 anni chiude la carriera sportiva per iniziare una nuova fase della sua vita, lontano dai più importanti campi mondiali. Nella sua lunga vita da professionista del volley, Kawika ha giocato anche in Italia, un anno al Vero Volley Monza e una stagione a Padova. Tante soddisfazioni anche a livello di nazionale, con tre ori internazionali: la Coppa del Mondo 2015 in Giappone, la World League 2014 a Firenze e Nordamericano 2017 negli States. A livello di club, Kawika vanta nel suo palmares 3 scudetti vinti in Germania con il Berlino.
L’ormai ex giocatore ha detto alla Regency Capital, dove è stato assunto con il ruolo di consulente finanziario e responsabile di portafoglio.

Il pallavolista, tramite i propri canali social, ha condiviso una lettera di saluto e ringraziamento:
“È impossibile trovare le parole perfette per la pensione. E’ solo una parola cosi carica, ed è più una transizione che altro. Nei prossimi mesi sarò in grado di esprimere la mia sincera gratitudine a tutti i miei allenatori, compagni di squadra, amici e famiglia per essere stati al mio fianco in questo viaggio speciale. Per ora, voglio ringraziare mia moglie e i miei figli per essere la vera spina dorsale della mia carriera, i miei genitori per tutto il loro sacrificio e supporto, e mio fratello e mia sorella per la loro amicizia. Grazie ai tifosi delle mie squadre e della mia carriera per il vostro costante incoraggiamento. Mi ha portato attraverso molti momenti difficili e tu rendi il gioco divertente. Infine, le Hawaii, il mio stato natale, grazie per aver supportato i tuoi figli. È stato un onore rappresentare l’808 in tutto il mondo. Ricordo il mio primo allenamento di pallavolo come se fosse ieri (beh, era più come una palestra aperta con tutti i ragazzi che potevamo radunare). Era nella Klum Gym nella primavera del 1998. Ricordo in quale campo ci trovavamo, quali amici di baseball, basket e surfisti si presentarono per imparare un gioco che non avevo idea mi avrebbe dato così tanto.
24 anni dopo, un campionato NCAA, due giochi olimpici, dodici stagioni professionistiche all’estero, e soprattutto una vita piena di ricordi con persone fantastiche in tutto il mondo più tardi, è ora di dire addio alla mia carriera di giocatore. Mi sono vantato di due cose nel corso della mia carriera: amare i miei compagni di squadra e fare del mio meglio assoluto per vincere ogni singolo punto. Per i giovani giocatori là fuori, prendete a cuore queste cose e starete benissimo. So di aver sfruttato al massimo ogni parte delle mie abilità donate da Dio. Non tutti gli atleti possono dirlo. Finalmente, ho ricevuto molte domande su cosa succederà dopo? Sono molto eccitato di trasferirmi a casa con le mie ragazze e saltare nella prossima fase della vita e in un nuovo lavoro”.

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