Come scrive L’Economia de Il Corriere della Sera, nonostante la presenza di Bper in regione fosse già consolidata, ora il gruppo guidato da Piero Luigi Montani ha le dimensioni adatte per incontrare l’imprenditoria nordestina. “Le big del mercato hanno una visione nazionale, mentre Bper può giocare un ruolo importante al fianco delle piccole e medie imprese trivenete. Abbiamo scelto di puntare sul Corporate and investment banking rivolto alle pmi, per affiancarle sia nella crescita dimensionale sia nelle di rettrici di esportazione, costruendo un percorso comune che vada avanti nel tempo” ha aggiunto Kuhn.
Il periodo non è dei migliori, soprattuto per le materie prime energetiche: “Per sostenere l’impatto che l’aumento dei costi potrà avere sulle imprese abbiamo deliberato un plafond da un miliardo di euro a favore delle aziende clienti per meglio sopportare lo choc energetico”.
Kuhn conosce bene il territorio di pertinenza, in quanto è stato responsabile del Nordest per conto di Ubi, prima dell’opa di Intesa Sanpaolo. “Rispetto ad altre aree del Paese, in Veneto ci sono molte più aziende a conduzione famigliare, e molto più evolute rispetto agli stereotipi del passato”.
La ricetta di Bper, che dal 28 novembre acquisirà a pieno titolo la rete Carige, è semplice e chiara: “Noi nasciamo da una somma di importanti banche del territorio. Il continuo dialogo con la clientela fa parte del nostro dna ed è quello che ci ha permesso di crescere. Oggi siamo pronti a una sfida importante e il nostro focus sono le imprese di piccola e media dimensione, oltre alle famiglie, di cui vogliamo essere partner di vita” ha concluso Kuhn.