Generali-Guggenheim, un incastro da tetris

Come già anticipato, Generali sembra aver messo nel mirino Guggenheim, società di gestione con sede a New York dell’ad Mark Walter e che conta più di 325 miliardi di dollari di asset in gestione e fornisce servizi di gestione, investment banking e broker dealer.

L’opzione due di acquisto per il Leone riguarda Brightsphere, in un periodo dove è tornato prepotente anche l’asse Generali-Mediobanca-Banca Generali. Ma andiamo con ordine. Come scrive L’Economia de Il Corriere della Sera, la compagnia guidata da Philippe Donnet sta attraversando un momento delicato.
Il portafoglio investimenti presenta qualche complessità e l’inflazione pesa sulle riserve. Donnet però ha sempre ribadito di voler puntare a una crescita importante all’estero nell’asset management, e una delle opportunità potrebbe materializzarsi proprio con l’acquisto delle attività di Guggenheim.

Con un piede dall’altra parte del mondo, si riapre anche il discorso della vendita Banca Generali, con già un possibile acquirente quale Mediobanca. Occhi puntati quindi al 28 ottobre, quando si terrà l’assemblea e bi- sognerà confrontarsi con tutti gli azionisti: Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone, che controllano circa il 25,5% di Piazzetta Cuccia (e il 16% del Leone), sono infatti contrari all’attuale management.

Se l’operazione andasse in porto si risolverebbe anche il tema del controllo della compagnia triestina, tanto dibattuto da Caltarigone. Così facendo, il Leone di Trieste potrebbe usare queste azioni per pagare Guggenheim, facendolo diventare un azionista stabile della compagnia triestina.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!