Consulenti, la verità del messaggio al cliente

La letteratura internazionale propone un test (T.A.R.E.S.) di cinque principi che definiscono finalità e perimetro etico per una corretta comunicazione professionale e che dovrebbero guidare le pratiche professionali.

Standard più ampio
Il primo principio, Verità del messaggio, si riferisce al contenuto e richiede che esso sia non solo vero, ossia corrispondente alla realtà fattuale, ma anche veritiero, realistico e onesto. Dunque, la veridicità è uno standard più ampio e ambizioso della verità letterale in quanto richiede che l’intenzione del consulente sia quella di non ingannare: in altre parole, la comunicazione veritiera dovrebbe far credere all’utente ciò che lo stesso consulente crede.

L’imperativo per l’advisor
Quindi, è imperativo fornire all’utente le informazioni veritiere e pertinenti di cui ha bisogno per prendere buone decisioni di vita. Infatti, l’utente si affida alle indicazioni del consulente per fare scelte nella vita che, se distorte, alterano le sue scelte, privandolo della libertà di scegliere razionalmente. Diversamente si può compromettere la fiducia dell’utente non solo con il consulente ma anche verso la sua professione

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