Le richieste dei bancari del Monte dei Paschi saranno assecondate. Le 4.125 domande di uscita anticipata con il Fondo di solidarietà, 625 in più rispetto alle 3.500 che erano state previste e messe a budget nel primo piano industriale dell’era Lovaglio, stanno per arrivare in rampa di lancio.
Come scrive Il Sole 24 Ore, nonostante manchino ancora alcuni passaggi, la banca ha fatto una chiara apertura, come è emerso nell’incontro tra l’ad Luigi Lovaglio e i sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin). In una nota unitaria le cinque sigle hanno spiegato che Lovaglio “ha espresso un orientamento positivo in ordine alle istanze sindacali”.
Per quanto riguarda i passaggi tecnici, l’aumento di capitale è al primo posto perché oltre un terzo dei 2,5 miliardi servirà per sostenere le uscite volontarie anticipate attraverso il Fondo di solidarietà.
Adesso però, per far combaciare tutto, bisogna mettere più risorse dell’aumento di capitale per le uscite e soprattutto essere rapidi. I tempi infatti sono stretti, visto che ai lavoratori viene data la possibilità di anticipare di 7 anni la pensione ma solo nel caso in cui la risoluzione del rapporto di lavoro avvenga entro il 30 novembre. Le domande dei lavoratori ci sono, ma mancano ancora aumento di capitale, approvazione del cda e accordo sindacale.
La banca, al termine dell’incontro con i sindacati, ha comunicato “la volontà di avviare il processo di regolarizzazione amministrativa nei confronti di tutti i colleghi proponenti domanda”, hanno spiegato i sindacati. Se il tutto andrà a buon fine, la razionalizzazione della forza lavoro avrà un peso ancora più forte del previsto e i lavoratori del Monte passeranno dai 31.200 di 10 anni fa a 17mila, dopo le oltre 4mila uscite.
Ieri intanto per banca Mps è stata una nuova seduta in calo a Piazza Affari, con le azioni che hanno ceduto il 2,01% a 1,95 euro, mentre i titoli hanno registrato un nuovo crollo del 76,2% a 0,2 euro.