Intesa Sapaolo: una trimestrale all’insegna della resilienza

“I risultati dei primi nove mesi del 2022 del gruppo Intesa SanPaolo confermano la capacità dell’istituto di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli azionisti, anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente, con un utile netto trainato dagli interessi netti che ha raggiunto 4,4 mld di euro escludendo il de-risking riguardante la Russia”. Ad affermarlo è la stessa banca in una nota stampa dopo la pubblicazione della trimestrale.

Nel dettaglio, l’utile netto dei nove mesi è pari a 4.367 milioni di euro escludendo 1,3 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina, pienamente in linea con l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. L’utile netto contabile è pari a 3.284 milioni di euro. I crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.

Nei primi nove mesi del 2022, per il gruppo si registra:
● utile netto pari a 4.367 milioni escludendo le rettifiche di valore per Russia e Ucraina (+9% rispetto a 4.006 milioni dei primi nove mesi del 2021), utile netto contabile a 3.284 milioni;
● risultato della gestione operativa in crescita del 2% rispetto ai primi nove mesi 2021;
● proventi operativi netti in aumento dello 0,1% rispetto ai primi nove mesi 2021;
● costi operativi in diminuzione dell’ 1,8% rispetto ai primi nove mesi 2021;
● elevata efficienza, con un cost/income al 49,4% nei primi nove mesi 2022, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio dei primi nove mesi del 2022 annualizzato a 54 centesimi di punto (da 59 nell’esercizio 2021), a 27 se si esclude lo stanziamento per l’esposizione a Russia e Ucraina al netto di circa 0,3 miliardi di euro di rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19 (da 25 nell’esercizio 2021 se si esclude lo stanziamento per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), con 0,4 miliardi di euro di overlay per accantonamenti generici ancora disponibili.

Intesa Sanpaolo si è così detta pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il gruppo, in particolare sotto il profilo finanziario, operativo, tecnologico e organizzativo. La formula del Piano di Impresa 2022-2025 e, in particolare, l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025 sono confermati.

Da notare inoltre che Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, Sustainalytics e Bloomberg ESG Disclosure Score. Inoltre, Intesa Sanpaolo a febbraio 2022 ha ricevuto il riconoscimento S&P Global Sustainability Award – Bronze Class.

Acconto dividendo

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022. L’acconto dividendi verrà messo in pagamento il 23 novembre 2022 (con stacco cedole il 21 novembre e record date il 22 novembre).

La Divisione Private Banking

La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Fideuram Bank Luxembourg, Reyl Intesa Sanpaolo, Compagnie de Banque Privée Quilvest, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel terzo trimestre 2022 registra:
– proventi operativi netti per 589 milioni, +1% rispetto a 583 milioni del secondo trimestre 2022;
– costi operativi per 217 milioni, -5,3% rispetto a 229 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato della gestione operativa di 372 milioni, +5,1% rispetto a 354 milioni del secondo trimestre 2022;
– un cost/income ratio al 36,8% rispetto al 39,3% del secondo trimestre 2022;
– riprese di valore nette pari a 4 milioni, rispetto a 5 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato corrente lordo pari a 376 milioni, rispetto a 359 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato netto pari a 235 milioni, rispetto a 269 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione Private Banking nei primi nove mesi del 2022 registra:
– proventi operativi netti per 1.749 milioni, -2,9% rispetto a 1.801 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% nei primi nove mesi 2021);
– costi operativi per 666 milioni, +0,2% rispetto a 665 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato della gestione operativa di 1.083 milioni, -4,7% rispetto a 1.136 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un cost/income ratio al 38,1% rispetto al 36,9% dei primi nove mesi 2021;
– riprese di valore nette pari a 15 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 28 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato corrente lordo pari a 1.098 milioni, rispetto a 1.302 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato netto pari a 750 milioni, rispetto a 863 milioni dei primi nove mesi 2021.

La Divisione Asset Management

La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

La Divisione Asset Management nel terzo trimestre 2022 registra:
– proventi operativi netti per 229 milioni, -5,3% rispetto a 242 milioni del secondo trimestre 2022;
– costi operativi per 52 milioni, +2,9% rispetto a 51 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato della gestione operativa di 177 milioni, -7,5% rispetto a 191 milioni del secondo trimestre 2022;
– un cost/income ratio al 22,7% rispetto al 20,9% del secondo trimestre 2022;
– un risultato corrente lordo pari a 177 milioni, rispetto a 191 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato netto pari a 132 milioni, rispetto a 157 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione Asset Management nei primi nove mesi del 2022 registra:
– proventi operativi netti per 724 milioni, -22,8% rispetto a 938 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa il 5% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (6% nei primi nove mesi 2021);
– costi operativi per 152 milioni, -6,2% rispetto a 162 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato della gestione operativa di 572 milioni, -26,3% rispetto a 776 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un cost/income ratio al 21% rispetto al 17,3% dei primi nove mesi 2021;
– un risultato corrente lordo pari a 572 milioni, rispetto a 776 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato netto pari a 435 milioni, rispetto a 557 milioni dei primi nove mesi 2021.

La Divisione Insurance

La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Cargeas Assicurazioni e Intesa Sanpaolo Insurance Agency) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel terzo trimestre 2022 registra:
– proventi operativi netti per 413 milioni, -6% rispetto a 439 milioni del secondo trimestre 2022;
– costi operativi per 92 milioni, -0,4% rispetto a 93 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato della gestione operativa di 321 milioni, -7,5% rispetto a 347 milioni del secondo trimestre 2022;
– un cost/income ratio al 22,3% rispetto al 21,1% del secondo trimestre 2022;
– un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 3 milioni, rispetto a 2 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato corrente lordo pari a 318 milioni, rispetto a 345 milioni del secondo trimestre 2022;
– un risultato netto pari a 209 milioni, rispetto a 236 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione Insurance nei primi nove mesi del 2022 registra:
– proventi operativi netti per 1.237 milioni, +4,8% rispetto a 1.180 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa il 8% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (7% nei primi nove mesi 2021);
– costi operativi per 269 milioni, -6,3% rispetto a 287 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato della gestione operativa di 968 milioni, +8,4% rispetto a 893 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un cost/income ratio al 21,7% rispetto al 24,3% dei primi nove mesi 2021;
– un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 12 milioni, rispetto a 155 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato corrente lordo pari a 956 milioni, rispetto a 738 milioni dei primi nove mesi 2021;
– un risultato netto pari a 646 milioni, rispetto a 617 milioni dei primi nove mesi 2021.

Le prospettive

Le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, con un chiaro e forte rialzo derivante dall’aumento dei tassi di interesse (crescita di circa 2 miliardi di euro su base annua degli interessi netti assumendo il tasso Euribor a 1 mese in media d’anno pari al 2%).
Per il 2022 si prevede un utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell’esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell’offerta di materie prime / energia;
Si prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.
Si prevede una forte distribuzione di valore:
– payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (2,3 miliardi di euro già maturati a valere sull’utile netto dei primi nove mesi 2022, di cui 1,4 miliardi in pagamento come acconto dividendi il 23 novembre 2022);
– distribuzione aggiuntiva agli azionisti di 1,7 miliardi di euro tramite il buyback avviato il 4 luglio e concluso l’ 11 ottobre 2022;
– la decisione in merito al buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla BCE verrà assunta entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022;
– eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.

L’ad w Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha dichiarato: “Nei primi nove mesi del 2022 la nostra Banca ha affrontato uno scenario straordinariamente complesso. La grave crisi internazionale causata dal conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina, con il notevole incremento dell’inflazione hanno trovato un’economia italiana solida e in grado di reagire. A fronte di qualche rallentamento nel prossimo anno, la prospettiva che vediamo per l’anno successivo è di un chiaro ritorno della crescita. Tutto ciò grazie a un apparato produttivo duttile e dinamico, con imprese competitive sui mercati internazionali che ci collocano ai vertici globali in termini di saldo commerciale. Allo stesso tempo siamo consapevoli di come la crisi energetica e l’aumento del costo della vita stiano causando un notevole peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie, in un contesto sociale già difficile. Per queste ragioni abbiamo stanziato 30 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie dando la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero; tutto ciò a conferma del nostro ruolo di riferimento per l’economia reale, grazie al nostro programma di erogazioni a supporto della realizzazione del PNRR per oltre 400 miliardi di euro. Le ingenti risorse messe a disposizione del Paese sono rese possibili dalla nostra solidità, dalla nostra redditività e dalla professionalità delle nostre persone. Nel commentare i risultati al 30 settembre sottolineo come, nel solo terzo trimestre, abbiamo ridotto di circa il 65% la nostra esposizione verso la Russia, pari ora allo 0,3% degli impieghi alla clientela del Gruppo. Ora possiamo essere considerati una banca a esposizione zero verso la Russia; continueremo a lavorare per ridurre la limitata esposizione residua. Quando si prospetta una complessità, la affrontiamo immediatamente con soluzioni efficaci. È stato così nella gestione degli NPLs e successivamente con la crisi da pandemia. Ora abbiamo affrontato l’esposizione verso la Russia. È il nostro approccio manageriale, finalizzato a ottenere una redditività elevata e sostenibile nel medio e lungo termine. La forte creazione di valore e la distribuzione del valore sono e continueranno a essere la nostra priorità. L’utile netto nei primi nove mesi è stato di 4,4 miliardi di euro, escludendo gli accantonamenti relativi all’esposizione verso la Russia e l’Ucraina: il miglior risultato dal 2008. Escludendo questi accantonamenti, siamo pienamente in linea con l’obiettivo previsto dal Piano d’impresa di un utile netto di oltre 5 miliardi nel 2022. Abbiamo concluso l’11 ottobre la prima tranche dell’operazione di buyback, per un importo di 1,7 miliardi di euro. Dei 2,3 miliardi di euro di dividendi già maturati a valere sull’utile netto dei primi nove mesi del 2022, il prossimo 23 novembre distribuiremo 1,4 miliardi come acconto dividendi. Siamo stati in grado di raggiugere risultati di particolare rilievo grazie al corso impresso alle principali iniziative industriali del Piano d’Impresa 2022-2025, in grado di proiettarci nel prossimo decennio. Confermiamo l’obiettivo di 6,5 miliardi di risultato netto al 2025 e il 70% di dividend payout in ogni anno del Piano. La solidità dei risultati al 30 settembre è determinata dalla elevata qualità della nostra performance operativa. Gli interessi netti nei nove mesi crescono in maniera significativa, con un + 8,2%; il terzo trimestre mostra una forte accelerazione nonostante un minor contributo da TLTRO: la crescita rispetto al secondo trimestre 2022 è pari al 14,2%. I proventi da commissioni mostrano resilienza, in un contesto di mercato sfavorevole; i profitti assicurativi hanno raggiunto livelli record. Mentre continuiamo a investire sulle leve della crescita, in particolare in tecnologia, i costi diminuiscono ulteriormente del 1,8 % rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno e il livello di cost/income raggiunto al 30 settembre – pari al 49,4% – ci colloca a livelli di vertice tra le maggiori banche europee. L’avvio della nuova banca digitale, Isybank, che potrà dare un significativo contributo al miglioramento della struttura dei costi, procede speditamente: stiamo dando impulso alla nuova unità (Isy Tech) per lo sviluppo di Isybank con 300 specialisti; prosegue con decisione il rafforzamento delle competenze in ambito digitale dell’attività core della Banca. Abbiamo conseguito un ulteriore miglioramento della qualità dell’attivo grazie a una riduzione dei crediti deteriorati lordi di 3,9, miliardi di euro rispetto a fine 2021 e a flussi di crediti deteriorati ai minimi storici. Abbiamo così portato l’incidenza dei crediti deteriorati netti all’1,0% applicando la metodologia EBA. La nostra struttura di capitale si conferma estremamente solida e ampiamente superiore ai requisiti regolamentari con un Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,4% senza considerare circa 110 centesimi di punto di beneficio da assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 40 nell’orizzonte di Piano e considerata la deduzione di 2,3 miliardi di dividendi maturati nei primi 9 mesi del 2022 e i 3,4 miliardi di buyback. Intesa Sanpaolo si conferma come motore dell’economia reale e sociale del Paese: nei primi nove mesi dell’anno le erogazioni a medio e lungo termine a favore di famiglie e imprese in Italia sono state pari a 46 miliardi (64,5 miliardi in totale) e abbiamo dato supporto a 3.200 imprese italiane rientrate in bonis. Portiamo avanti e rafforziamo il nostro programma a supporto dei bisognosi con l’impegno di raggiungere nel corso del Piano l’obiettivo di 50 milioni di interventi, in aggiunta ai 28 milioni di interventi effettuati a partire dal 2019. Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo messo a disposizione 6, 5 miliardi di euro di credito sociale rispetto all’obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati annunciati nel Piano di Impresa. La qualità professionale delle nostre persone è stata ed è il fattore chiave per raggiungere risultati solidi, sostenibili a favore di tutti gli stakeholders: a loro va il nostro grazie”.

 

 

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