Conti correnti, la fedeltà non paga

E’ un’inchiesta della Banca d’Italia sui costi dei conti correnti ad evidenziare che gli utenti allo sportello sono penalizzati, in quanto gli oneri aumentano con la durata del rapporto.
Come scrive Il Sole 24 Ore, a quanto pare chi ha un conto da oltre dieci anni arriva a pagare ben 113 euro, contro i 64 di chi l’ha aperto da meno di un anno. In generale, le spese di un conto corrente in filiale sono aumentate, e in media paria 947 euro. Un incremento che si registra sia nella componente fissa sia nella parte variabile.

Discorso diverso per i conti postali, che invece hanno spese annue complessive in media di 58 euro. Un divario che si deve sopratutto al diverso paniere dei servizi utilizzati, perché ci sono meno depositi titoli e meno carte di credito collegati al conto.

I conti online sono i più economici e costano in media 24,3 euro. Per i conti virtuali la gratuità è più frequente, in quanto non si pagano le scritture contabili e le carte di pagamento sono più economiche; c’è stato però un  un rincaro maggiore del 13% a fronte del 3% dei conti tradizionali.
La legge sulla portabilità, inoltre, permette di spostarsi da un conto all’altro e da una banca all’altra senza esborsi, e con il trasferimento diretto dei servizi. In realtà, però, lo spostamento del pacchetto non è sempre agevole e non c’è traccia di disposizioni attuative che lo regolino. Se nell’immaginario collettivo “le banche sono tutte uguali”, trovare il conto corrente ideale appare ben più difficoltoso.

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