Consulenza, caro Parlamento ti scrivo. La lettera di Enasarco

È passata giusto qualche settimana dall’insediamento del nuovo parlamento che si occuperà di condurre l’Italia attraverso la XVIII Legislatura. La nostra rinnovata classe politica si troverà ovviamente a dover far fronte alle numerose urgenze dettate dall’attualità economica e sociale, ma allo tempo stesso dovrà essere capace di mantenere un dialogo proattivo con il tessuto produttivo e professionale della nazione, unico vero volano, al di là delle congiunture geopolitiche esogene, per il rilancio effettivo del Bel Paese. Tra gli auspicabili interlocutori politici del mondo finanziario non possiamo non citare i consulenti finanziari, veri e propri paladini del risparmio gestito nostrano e conseguentemente potenziali figure di riferimento per la salvaguardia dei risparmi degli italiani, asset fondamentale tra le ricchezze del nostro Paese. Il dialogo tra politica e consulenti è cresciuto nel corso degli ultimi anni, con una maggiore presa di coscienza da parte del legislatore del ruolo, delle finalità e delle caratteristiche precipue della professione; affinché questa discussione prosegua in maniera virtuosa anche per i periodi a venire, BLUERATING ha deciso di interpellare le principali realtà istituzionali e associative legate al settore dell’advisory chiedendo loro di redigere una sorta di “lettera aperta” indirizzata al Parlamento da poco insediato. Ecco quindi una carrellata dei desiderata del mondo della consulenza, realtà per realtà, diretti e senza filtri; perché, come ci suggerisce una vecchia massima orientale, l’intelligenza non teme il confronto, lo spera.

Dopo le parole di Anasf, di Manlio Marucci, segretario generale Federpromm Uiltucs, di Nafop e Assoscf (a nome degli associati), oggi vi proponiamo la lettera di Alfonsino Mei, presidente di Enasarco.

Alla luce del delicato momento storico e sociale che sta vivendo il nostro Paese, ritengo sia doveroso instaurare con le istituzioni un rapporto di stretta collaborazione e di reciproco sostegno. Credo che la nascita di un dialogo con la Fondazione Enasarco possa giovare a istituire un rapporto sinergico e proficuo teso alla valorizzazione del panorama lavorativo italiano e in questo caso della categoria degli agenti, dei rappresentanti di commercio, dei consulenti finanziari e dei mediatori creditizi. Le maggiori difficoltà che oggi si riscontrano, attraversano in modo trasversale la vita lavorativa e post lavorativa dei nostri iscritti. In particolare voglio mettere in risalto il disagio prodotto dalla duplice visione in campo pensionistico della figura del monomandatario e del plurimandatario, che crea un dislivello non indifferente a parità di attività contributiva. È necessario, quindi, un intervento politico atto a normare la definizione corretta dell’agente e del rappresentante di commercio che ad oggi lascia alcune ambiguità in campo interpretativo. La Fondazione Enasarco ha la necessità, poi, di ampliare la propria platea al fine di rafforzare e migliorare la base contributiva dell’Ente. Un atto fondamentale per raggiungere l’obiettivo che dall’inizio del nuovo corso ci siamo posti, ossia quello di garantire una duratura sostenibilità. Sono così allo studio diverse proposte per inserire nuove categorie professionali all’interno del sistema contributivo Enasarco. La Fondazione, in tema di sostenibilità, ha il dovere poi di sciogliere il nodo in merito alla questione dei cosiddetti “silenti”, ossia coloro che risultano essere in pensione ma che non ricevono alcun emolumento a causa di una troppo esigua attività contributiva. Per consentire ciò, però, Enasarco non può agire in solitaria, in quanto tale procedura comporterebbe il completo default dell’Ente. È quindi evidente come un intervento congiunto Fondazione-Istituzioni sia assolutamente necessario per individuare delle soluzioni che possano risolvere il problema. Per concludere, il nostro impegno e il nostro sguardo sono rivolti anche a una maggiore e migliore integrazione dei giovani all’interno del mondo del lavoro. Siamo certi che grazie all’aiuto del Governo si possa attuare l’emendamento di proposta per l’agevolazione fiscale per l’accesso dei giovani alla professione. Sentiamo infatti forte la necessità di favorire, tramite premi fiscali, l’arrivo di nuove figure; questo permetterebbe non solo un incentivo allo sviluppo delle giovani menti, ma fornirebbe una spinta ulteriore per entrare a far parte del mondo del lavoro. Voglio augurare al nuovo Governo, a nome di tutta la Fondazione Enasarco, un buon lavoro.

 

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