Banco Bpm e Bper, nei nove mesi risultati da record

Nonostante un anno imprevedibile, le banche tengono. I principali istituti di credito italiani, infatti, nei primi nove mesi (conclusi il 30 settembre), hanno saputo fare meglio di quanto ottenuto nel 2021.

Come riporta L’Economia de Il Corriere della Sera, in cassa appaiono ben 408 milioni di utili netti in più, ma hanno fatto il loro ritorno anche i risultati negativi. Mps, prima dell’aumento, ha contabilizzato perdite per 360 milioni di euro.

Molte di più, però, le note positive, come quelle di Bper Banca: con l’acquisizione di Carige, infatti, è riuscita a contabilizzare risultati record. Per l’ad Montani si parla di 1,6 miliardi di utili netti, quasi il triplo dell’anno scorso nello stesso periodo. A sorridere è anche Andrea Orcel, con Unicredit che risulta essere la banca più ricca dei nove mesi, totalizzando poco meno di 4 miliardi di utili netti, oltre un miliardo in più rispetto al 2021. Bene anche Banco Bpm, con l’ad Costamagna che ha evidenziato come il risultato ottenuto sia il migliore del gruppo fin dalla sua nascita, raggiungendo obiettivi che il Piano Strategico collocava nel 2024.

Significativo anche il percorso di Credito Emiliano nel settore della governance. Credem ha infatti annunciato un cambio al vertice per fine gennaio 2023, con il direttore generale Gregori che lascerà il posto ad Angelo Campani, condirettore generale.

Se la resilienza si afferma guardando alla capitalizzazione di Borsa, a brillare qui è Intesa Sanpaolo con un valore superiore ai 40 miliardi di euro. Le prime sei banche però sono ancora al di sotto del livello di inizio anno, anche con i 2 miliardi di finanza fresca portati da Mps in fase di aumento. Venerdì, infatti, il valore riconosciuto da Piazza Affari era di 79.869 milioni di euro, mentre il primo gennaio 2022 ne valevano 83.755, per una differenza di circa 3.886 miliardi.

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