Una nuova alleanza tra Bper e Gardant per la gestione dei crediti deteriorati. Come scrive Il Sole 24 Ore, la banca modenese ha infatti siglato un accordo con la società per la creazione di una partnership per il recupero dei crediti originati dal gruppo bancario.
Questa partnership strategica prevede la nascita di una joint venture che sarà controllata al 70% da Gardant e al 30% da Bper. La joint venture sarà dedicata alla gestione e recupero di inadempienze probabili (Utp) e sofferenze. Nello specifico, un portafoglio di sofferenze da 1,5 miliardi sarà ceduto entro dicembre ad Amco, società controllata dal Mef che da tempo è attiva sul mercato dei non performing e che dovrebbe aggiudicarsi altri 500 milioni di Utp lordi entro marzo 2023. Inoltre, altri 500 milioni di Utp lordi saranno venduti entro marzo 2023 tramite una cartolarizzazione le cui quote junior e mezzanine saranno sottoscritte da alcuni fondi di Elliott.
Una operazione di grande rilievo per Bper, perché permette di abbattere in maniera significativa la qualità del bilancio: I’Npe ratio lordo, infatti, scenderà dal 4,2% al 3,2% (dall’1,7% all’1,5% in termini netti) post cessione del portafoglio Npl, con un’ulteriore discesa al 2,5% (1,2% netto) una volta che anche gli Utp saranno usciti.
Un’operazione importante anche per Gardant, che si conferma tra gli operatori che puntano a giocare un ruolo di primo piano nel mercato del crediti deteriorati in Italia.
La piattaforma creata con Bper, che ha una valorizzazione di 150 milioni, metterà insieme competenze professionali, industriali e informatiche dei due partner.
“La partnership con Banco Bpm, che è di soddisfazione per entrambi, dimostra il nostro impegno a servizio di banche e investitori. Con Bper abbiamo stretto un’alleanza che per la prima volta mette al centro in maniera combinata sia le sofferenza che i crediti Utp, a partire da quelli medio- piccoli, in ottica re-performing”.