Mps, è il giorno del maxi esodo. Addio a 4.125 dipendenti

Giovedì 1 dicembre, una data importante per la città di Siena, sotto diversi aspetti. Se solitamente in questo giorno si celebra la festa patronale di Sant’Ansano, quest’anno è anche il momento in cui Mps renderà esecutivo il maxi-esodo di oltre 4 mila dipendenti. Una riduzione del personale corposa che potrebbe creare non pochi problemi sul piano operativo, e che lascia presagire un 2023 in salita.

Se il numero di filiali rimarrà invariato, la forza lavoro sarà invece ridotta di circa un quinto. L’esodo sarà di ben 4.125 dipendenti, che andranno tutti in pensione oggi, e un terzo delle uscite dovrebbe essere concentrato nella direzione generale a Siena, Milano, Roma, Padova, Mantova e Lecce.

“Con oggi si conclude il percorso lavorativo di 4125 colleghi che hanno reso grande la storia di Banca Mps e che negli ultimi dodici anni hanno collaborato e lavorato per cercare di far uscire la banca dalla crisi in cui era entrata” ha detto Alessia Silvestri, neo eletta segretaria responsabile della Sas di Complesso Mps First Cisl. “Con questo ultimo atto, con grande senso di responsabilità e attaccamento all’azienda, si sono convinti ad aderire all’esodo che ha garantito loro condizioni ottimali tramite l’accordo raggiunto con la Banca”.

L’impatto di questo maxi esodo potrebbe complicare la situazione all’interno dell’istituto di credito senese: l’anno prossimo potrebbe esserci una sorta di resa dei conti anche per i vertici, con il dossier Mps già sul tavolo del Mef. Se il trend negativo dovesse proseguire non è escluso un intervento da parte del Governo, magari quando sarà nominato il nuovo Cda della banca nella primavera del 2023.

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