Banche-reti sempre più protagoniste nel mondo del gestito anche in un anno nero come il 2022. L’analisi dei dati Assoreti ai dati aggregati alla fine di settembre evidenzia un contributo dei consulenti finanziari al sistema dei fondi di oltre 10 miliardi di euro, rappresentando quasi il 90% dell’intera raccolta realizzata. Che i private banker si confermino la cartina tornasole per gli asset manager non è una novità, ma mai come quest’anno il “gap” con la distribuzione allo sportello, dalle banche tradizionali, ha visto prevalere la diversificazione e le competenze dei professionisti del risparmio. In particolare negli ultimi mesi con l’allentamento della volatilità e gli spiragli per riposizionare le scelte di lungo termine sono tornate interessanti su diverse asset class.
Ma chi è riuscito tra le reti a tenere maggiormente di fronte alla volatilità dei mercati presentando una maggiore solidità? La risposta non è banale e richiede uno sforzo di analisi che va oltre la lente dei meri comunicati mensili da parte delle più importanti realtà del settore, che spesso includono le masse dalla raccolta online, o dal contributo dell’asset management istituzionale nel computo dei consulenti. Ma che i dati Assoreti svelano nella propria trasparenza del mero lavoro dei banker. Numeri alla mano, sempre coi dati di settembre, emerge ad esempio che la prima della classa – Fideuram Ispb – è quella proporzionalmente con meno slancio nella raccolta (rispettivamente solo l’1,7% delle masse per Ipsb e 4,2% per Fideuram), mentre reti dalle dimensioni più piccole come CheBanca! e Bnl hanno beneficiato del contributo degli ingressi e di una partenza da “size” più piccoli che in percentuale segnano maggior progresso (del 10,9% e del 12,5% rispettivamente). Allargando lo sguardo alle altre big della consulenza per Fineco il progresso dal lavoro dei private banker è stato del 6,9% grazie al catalizzatore della piattaforma, per Banca Mediolanum del 5%, per Banca Generali del 4,8% e per Azimut dell’1,7%.
Lasciando i dati di sviluppo dei flussi e guardando alla capacità di proteggere le posizioni i dati Assoreti evidenziano ulteriori sorprese. Qui infatti una rete considerata di “protezione” come Allianz Bank FA ha perso il 15% delle masse, Euromobiliare il 15,4% e Banca Mediolanum il 12,6%, ma complessivamente per tutte le big e le più piccole la contrazione è risultata a doppia cifra con il primato di rete migliore nella gestione che spetta a Banca Generali.
Concludendo, a chi spetta allora la palma d’oro nella tenuta tra contributo della raccolta e capacità di performare meglio? I forti volumi di raccolta di Fineco riescono a contenere i danni dei mercati con un differenziale alla fine di settembre rispetto a fine 2021 del solo -4,7%. Secondo posto a Banca Generali che risulta tra le migliori per tenuta delle performance e complessivamente ha visto ridursi solo del 5,8% le proprie masse e terzo posto a Banca Mediolanum con una contrazione del 7,6%. Segno che la qualità delle big emerge anche quando giocano in difesa.