Come tradizione vuole, l’inizio di ogni anno coincide con la consueta stesura dei bilanci personali e l’altrettanto abituale raccolta dei buoni propositi. Sarà forse un esercizio di stile, ma cercare di fare ordine tra risultati ottenuti e nuovi obiettivi desiderati aiuta a capire in quale momento del nostro percorso personale ci troviamo. Per riflesso possiamo applicare la stessa logica alle aziende, le quali si trovano puntualmente a inizio anno all’alba di un nuovo round di target da raggiungere, di numeri da confrontare e di piani da rispettare. Per questa ragione BLUERATING ha deciso di ascoltare la voce dei principali attori della consulenza finanziaria in Italia, ponendo a ciascuna realtà tre domande che riportiamo qui sotto. Ecco, cosa hanno risposto i top manger delle banche-reti.
Le domande
1 Dopo un 2022 difficile sui mercati, con le reti che hanno dovuto offrire una nuova prova di forza, con quale spirito iniziate questo 2023?
2 Quali sono i vostri piani in merito ai servizi offerti e allo sviluppo del vostro modello di consulenza?
3 A livello di professionisti, quali obiettivi di crescita della rete nel corso dell’anno vi ponete e qual è l’identikit ideale del consulente che cercate? E sul fronte della raccolta che target avete?
Fideuram Ispb (Fabio Cubelli, condirettore generale)
1 Il 2022 è stato certamente un anno molto complesso, ma le reti di consulenti finanziari ne sono uscite rafforzate, non solo in termini di retention sulle masse e sui clienti ma anche di acquisizione di nuovi clientela e nuova raccolta, riuscendo a guadagnare quote di mercato importanti, in linea col trend degli anni precedenti. Ovvio che il contesto esterno incide sempre molto sui nostri risultati, ma meno che in passato. Per il 2023, in particolare se verranno confermate le attese di un progressivo rientro dell’inflazione e quindi della conclusione della fase rialzista dei tassi da parte delle Banche centrali, ci attendiamo di poter sviluppare ancor più l’enorme potenziale dato dalla quantità di liquidità sui conti della clientela. Quello dell’eccesso di liquidità è un fenomeno che già nel 2022 ha subito un rallentamento, segno di un’evidente inversione dei trend e che nei prossimi anni darà ulteriore boost all’attività di investimento.
2 Generalmente le fasi di crisi di mercato rallentano l’attività di recruiting, invece nel 2022 in Fideuram non è stato così, in particolare relativamente agli ingressi di professionisti provenienti da banche private, in forte incremento. Per il 2023 i nostri target saranno principalmente due: bancari provenienti da esperienze private con professionalità e portafogli importanti da un lato e giovani con grande potenziale dall’altro. In particolare quest’ultimo cluster di Consulenti negli ultimi anni è stato oggetto in Fideuram del lancio di una serie di iniziative che abbracciano molte tipologie diverse di giovani: PB Assistant per neo-laureati, New Talent per coloro che hanno già alcuni anni di esperienza bancaria-finanziaria, EFEC per i figli dei consulenti, Twin Private per chi cerca un contratto misto dipendente-agente.
3 Continueremo ad evolvere il nostro modello, seppur in continuità con gli sviluppi degli ultimi anni. Investiremo molto spingendo su alcuni trend rilevanti degli ultimi anni. Tra questi gli investimenti esg, sempre più presenti nei nostri portafogli e sui quali risulta in crescita la richiesta sia da parte dei nostri Consulenti che dei loro clienti, come emerge sia da recenti survey che dai questionari di profilatura che ormai includono domande sulla sensibilità della clientela ai temi della sostenibilità. Altro trend importante è quello dei mercati privati, su cui puntiamo da diversi anni perché ancora poco presenti in Italia rispetto ad altri paesi finanziariamente evoluti, ma che si stanno dimostrando davvero importanti per un equilibrato mix di investimento della clientela di fascia alta. Poi, come in tutti i momenti di volatilità elevata punteremo molto sulle soluzioni ad ingresso dilazionato nel tempo, che si tratti di prodotti step-in oppure di piani di accumulo, che consentiranno di drenare progressivamente l’elevata liquidità sui conti correnti.
Qui le altre puntate del dossier:
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