Jackfly: la povera zia Cunegonda

La professione di consulente è difficile. A dircelo è anche la storia e l’esperienza di Giacomo La Mosca, protagonista del romanzo JACKFLY. In esclusiva per Bluerating.com i suoi racconti quotidiani…oggi vi proponiamo un’anteprima succosa, la sceneggiatura di uno spot…

Il giovane Caio si asciuga una lacrima mentre una bara coperta di fiori viene chiusa in un loculo.
Due muratori chiudono il loculo su cui c’è la foto di una vecchietta sorridente. E la scritta:
“ZIA CUNEGONDA 1921-2022”
Il giovane Caio viene avvicinato da un uomo vestito di nero che con aria rispettosa per il dolore del giovane gli si avvicina e gli fa le sue condoglianze.
“È una grave perdita…”
“Lo so… la zia era così buona. E stava benissimo, sa. Se non l’investiva un autobus di gitanti… io ero il suo unico nipote.”
“Ah… E le ha lasciato qualcosa?” chiede come per caso l’uomo vestito di nero.
“Sì, qualcosina… una decina di milioni di…”
Il signore vestito di nero impallidisce e deglutisce. “Forse questo non è il momento… ma ha già deciso come investirli?”
Il ragazzo si stupisce. “Investirli? Ma chi? I gitanti dell’autobus? Non mi pare il caso!”
“Ma no, non i gitanti. I soldi della zia. È una grande responsabilità, lo sa, vero? Faccia le cose seriamente. Se ha bisogno di un consiglio, si rivolga pure alla mia banca” e gli allunga un biglietto da visita.
Stacco.
Il giovane Caio sale in macchina dove lo aspetta la sua ragazza.
“Povera zia”, gli dice. “Cosa voleva quel tizio?”
Il giovane Caio le passa il biglietto da visita. C’è scritto:
“Dottor Volponi. Bad Company Investments & Co. Consulente patrimoniale”
“Mi ha detto che l’eredità della zia è una grande responsabilità e di fare le cose seriamente.”
La ragazza dà un’altra occhiata al biglietto, poi guarda Caio, mette in moto e chiude:
“Appunto. Fai le cose seriamente.”

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