Btp? Meglio Piazza Affari. Banca Generali al top tra le banche

Gennaio all’insegna degli acquisti come non si vedeva dal 2009. In queste prime settimane del 2023 Piazza Affari ha guadagnato infatti circa l’11% e allo stesso tempo l’ottimismo su un’inversione di tendenza dell’inflazione ha spinto anche i titoli di Stato col Btp che questo mese è risalito di circa l’8%. Eppure solamente il mese prima sembravamo al centro di una depressione senza precedenti. Guerra, inflazione alle stelle e stretta dalle banche centrali avevano fatto perdere alle Borse circa 20 punti percentuali e non era andata meglio per le obbligazioni che avevano anch’esse ceduto mediamente il 16%. Mai nella storia dei mercati le due principali asset class avevano perso così decorrelazione cedendo pesantemente insieme.  Ma a questo punto la domanda che circola di più tra i risparmiatori è quella se sia il caso o meno di tornare a puntare sui mercati e se sì meglio su azioni o obbligazioni? La storia ci aiuta ad interpretare le mosse degli investitori e, numeri alla mano, il pendolo vira dalla parte dell’equity. Guardando infatti indietro agli ultimi 10 anni, alla performance del Btp a 10 anni, e agli indici di Piazza Affari emerge un confronto edificante. Da una parte il nostro titolo di Stato ha infatti guadagnato il 44%, con una volatilità anche abbastanza rilevante considerando i diversi momenti storici e l’attenzione di volta in volta sul Paese; dall’altra Piazza Affari ha anticipato oggi Affari & finanza di Repubblica ha raddoppiato il proprio valore con l’indice della Borsa italiana che tra fine gennaio del 2013 e fine gennaio 2023 ha guadagnato il 111%, comprendendo il contributo dei dividendi reinvestiti alla rivalutazione dei prezzi e quindi il dato total-return, con punte del 180% per le mid-cap tornate fortemente protagoniste sui mercati internazionali per la propensione all’export. All’interno del listino emergono infatti alcune eccellenze interessanti che sottendono trend di lungo periodo di competitività del Paese. A guidare i rialzi nell’ultimo decennio troviamo infatti aziende come Interpump (841%) e Stm che ha guadagnato l’808% in scia al boom di domanda di semiconduttori a livello globale. Sul terzo gradino del podio Recordati nei farmaci per malattie rare (602%) e a seguire Amplifon (599%). Tra le migliori anche la Erg della famiglia Garrone che negli ultimi anni s’è rifocalizzata sulle rinnovabili abbandonando il vecchio business della raffinazione. Nella top ten delle soddisfazioni di Piazza Affari compaiono anche un paio di finanziari molto vicine tra loro: Unipol nelle assicurazioni (+280%) dopo l’acquisizione di Fondiaria e la successiva integrazione, mentre tra le banche svetta Banca Generali (284%) guidata dall’AD Gian Maria Mossa entro proprio 10 anni fa e autore di un rally che ha superato tutti i rivali puntando su un modello di business trasparente e sostenibile basato sulla qualità delle soluzioni e dei propri banker nella consulenza, tracciando una crescita unica nel private banking. L’altra faccia della medaglia vede fanalino di coda Saipem e Telecom che hanno subito le dinamiche riorganizzative e crescente concorrenza nel settore. Concludendo, a dispetto degli umori dei mercati e dell’impatto di eventi così impattanti come quelli registrati nel 2022, la fiducia degli investitori per i mercati esce vincente nel confronto di lungo periodo con le azioni che vincono il tanto conclamato derby contro i bond.

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