Consulenti preparatevi: può arrivare lo tsunami su un’industria che soffre
Qualche altro numero segnala la difficoltà dell’industria, dovuta anche a una congiuntura complicata. Al 31 dicembre scorso erano 51.575 i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, 575 i consulenti finanziari autonomi, 65 le società di consulenza finanziaria mentre il numero degli iscritti alle prove valutative indette dall’Ocf nel 2022 sono stati complessivamente 7.444. Un anno prima le stesse voci erano pari, rispettivamente, a 51.900, 428, 49 e 7.734. Anno su anno, quindi, c’è stato un lieve calo del numero dei cf e di coloro che hanno voluto intraprendere questa professione sostenendo l’esame. Tutti indizi di una difficile resistenza del settore. Ma pensare che tutto questo possa bastare sarebbe un errore. Bene quindi ha fatto l’Organismo a riproporre nel nuovo anno l’iniziativa “quota giovani”, decisa a fine 2020 con l’intento di favorire l’accesso e la permanenza nell’Albo dei neo-consulenti di età non superiore ai 30 anni, di cui hanno beneficiato nel primo biennio già 1.761 giovani consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e consulenti finanziari autonomi. In particolare, viene confermata anche nel 2023 la misura che consente ai giovani che hanno superato la prova valutativa, e che si siano iscritti nel medesimo anno all’Albo unico dei consulenti finanziari, di fruire nel prossimo biennio della riduzione del 50% del contributo dovuto all’Organismo.
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