Risparmio gestito, il 2023 parte col piede sbagliato. Generali tra le poche luci

I dati della mappa mensile relativi allo scorso gennaio diffusi da Assogestioni mostrano, in via preliminare, un incremento del patrimonio gestito di circa 55 mld a 2.267 mld euro complessivi, principalmente attribuibile al contributo dell’effetto mercato, pari nel mese a +2,5%.

La raccolta netta risulta invece in calo di 927 mln di euro.

In particolare, i fondi aperti hanno avviato l’anno con 642 mln di deflussi. Tra le sottocategorie, sono infatti rimasti in territorio negativo i prodotti bilanciati (-625 mln) e quelli flessibili (-1,67 mld).

All’opposto, i fondi obbligazionari hanno messo a segno 609 mln di nuove sottoscrizioni. Restano in positivo, proseguendo il trend consolidato nel 2022, i fondi azionari, con +1,73 mld di afflussi nel primo mese dell’anno.

Positivi anche i fondi chiusi per 214 mln euro. Nel complesso, quindi, le gestioni collettive registrano un saldo di -429 mln a gennaio.

Sul fronte delle gestioni di portafoglio, in negativo per 498 mln nel mese, i mandati istituzionali registrano 756 mln di deflussi, mentre in quelli retail sono confluiti 258 mln.

Il podio della raccolta tra i big del risparmio gestito

Spicca il gruppo Generali con una raccolta netta positiva per 577 mln di euro. In seconda posizione Poste Italiane con 526,3 mln e, sul terzo gradino del podio, il gruppo Mediolanum con 356,8 mln.

 

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