Consulenti, sostenibili senza finzioni

Un requisito etico della comunicazione consulenziale è la responsabilità sociale, uno dei cinque principi del test Tares. Il principio richiederebbe da parte del professionista una autentica sensibilità e preoccupazione per l’interesse pubblico e il bene comune, intesi come rispetto della dignità umana in una prospettiva multi-comunitaria. Per esempio, nella consulenza finanziaria la comunicazione con l’utente dovrebbe essere coerente con un modello professionale che assume i temi dell’Esg non semplicemente, e occasionalmente, come criteri opzionali di selezione di prodotti d’investimento per l’utente che li richieda. La sostenibilità ambientale, sociale e di governo delle organizzazioni dovrebbe invece rappresentare una prospettiva esclusiva e la finalità stessa della attività professionale dove i temi Esg dovrebbero essere il principale contenuto di education dell’utente. Anche a costo di eliminare dalla propria offerta prodotti e servizi incoerenti e controversi. Nel caso contrario, è evidente che il ruolo sociale del consulente, rivendicato con orgoglio ingiustificato, non è altro che un triste atto di ipocrisia morale che usa in maniera strumentale questa causa come ulteriori argomentazioni di vendita.

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