ConsulenTia23, tutto sul convegno inaugurale

Seconda giornata di ConsulenTia 2023. Il principale incontro di oggi è probabilmente il consueto convegno inaugurale, previsto per le 10 in Sala Santa Cecilia. Qui di seguito gli ospiti presenti:

RELAZIONE INTRODUTTIVA
Luigi Conte, presidente ANASF
TAVOLA ROTONDA
Luigi Conte, presidente ANASF
Federico Freni, sottosegretario Ministero dell’economia e delle finanze
Mauro Maria Marino, presidente OCF
Antonio Misiani, vicepresidente 5° commissione bilancio, Senato della Repubblica
Marco Osnato, presidente VI commissione Finanze, Camera dei Deputati
Filippo Parrella, consulente della funzione legale Assoreti
David Sabatini, responsabile ufficio mercato dei capitali ABI
Giovanni Sandri, vicepresidente Assogestioni e country head BlackRock
Giuseppe Siani, capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria Banca d’Italia
Tiziana Togna, vicedirettore generale Consob
MODERA
Andrea Cabrini, direttore Class CNBC

Qui di seguito vi proporremo in diretta un estratto delle principali dichiarazioni rilasciate dai presenti:

Giancarlo Giorgetti (via video): ringrazio il presidente e l’associazione per l’invito. La manifestazione rappresenta un appuntamento centrale e di grande valore, trattando tematiche centrali per il progresso del paese. La consulenza finanziaria rappresenta una scelta disruptive, perché il cf può accompagnare il risparmiatore anche nelle scelte più complessa e strategiche per il proprio portafoglio. Il consulente può essere un driver di crescita per il Paese.

Marco Osnato: credo che la consulenza finanziaria possa fare ancora tanto per i risparmiatori italiani e per lo Stato. È una professione che va difesa, un’opportunità per la nazione. Il risparmio privato non è un problema ma un’opportunità.

Luigi Conte: Consulentia nasce da un lavoro di squadra. La decima edizione è un punto di partenza più che di arrivo. Occorre spiegare ai cittadini che il tempo è un alleato, uno strumento di valore e in questo il rapporto con un consulente permette di rafforzare questo valore. Un investitore consapevole grazie alla vicinanza di un professionista riesce a limitare l’impatto dell’ emotività sulle proprie scelte. Dobbiamo condividere gli spazi con l’intelligenza artificiale, abbiamo necessità di evolvere la nostra professione con il ricambio generazionale. Abbiamo quattro pilastri come proposta: dobbiamo definire un patto di valore con famiglie e cittadini, organizzazioni, istituzioni e imprese. Una funzione duplice del patto: strutturale e solidale. Per le famiglie serve un progetto di cittadinanza economica, dove l’educazione finanziaria è un elemento cruciale. Le istituzioni hanno capito che è una fortuna avere i consulenti come interlocutori. Ai rappresentanti della politica chiediamo politiche fiscali remunerative per i giovani. Il vero futuro della consulenza e del risparmio si giocherà su un cambio di paradigma culturale. Come Anasf abbiamo scritto una lettera alla CE sulla questione retrocessioni e Retail Investment Strategy, esprimendo il nostro rammarico per una scelta imposta, dato che non si conosce quanto importante sia il ruolo del consulente finanziario in Italia. Abbiamo ricevuto risposta, dove la CE ha espresso la consapevolezza delle difficoltà del settore e il fatto che si stia valutando diverse opzioni di policy. Con il divieto di retrocessioni probabilmente si tornerebbe all’architettura chiusa.

Federico Freni: non sono soddisfatto della risposta della CE, perché evidenzia posizioni divergenti sul tema che in realtà non sussistono dato che il divieto di retrocessioni è appoggiato solo in due paesi (Irlanda e Olanda). I problemi dell’industria sono altri, cioè l’educazione finanziaria e l’incentivazione del mercato retail. Negare le retrocessioni è la risposta sbagliata a questi temi.

Antonio Misiani: il valore della professionalità va riconosciuto, l’Europa non si costruisce con imposizioni dall’alto. Il modello britannico non si adatta al nostro Paese. Il modello fee based non aiuta il risparmio.

Tiziana Togna: con un’indagine Consob abbiamo scoperta che per la maggior parte degli intervistati la necessità di consulenza non viene avvertita, solo il 27% ne è consapevole. Questo evidenza che molti risparmiatori sono inconsapevoli dei servizi di consulenza a loro disposizione. L’interazione tra cliente e consulente avviene almeno una volta l’anno e questo dato è positivo anche perché il contatto avviene sulla definizione delle scelte, degli obiettivi e sulla capacità di sostenere eventuali perdite.

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