ConsulenTia23, ultimo giro. Le reti si confrontano sui giovani

Giornata conclusiva per ConsulenTia23. Sicuramente l’appuntamento più atteso è la tavola rotonda tra le reti all’interno del convegno “LARGO AI GIOVANI! Innovazione, sostenibilità e inclusione: l’industria finanziaria parla alle nuove generazioni”, in programma alle ore 10 nella sala Sinopoli. Dopo una prima parte introduttiva, nel secondo blocco della conferenza si incontreranno alcuni tra i principali attori del mercato dell’advisory in Italia. Qui di seguito i partecipanti:

Mauro Albanese, vice dg direzione commerciale rete pfa e private banking Fineco
Fabio Cubelli, condirettore generale Fideuram Intesa Sanpaolo private banking
Moris Franzoni, direttore commerciale rete financial wellbanker Credem
Federico Gerardini, responsabile direzione commerciale e wealth management Zurich Bank
Mario Ruta, vicedirettore generale Allianz Bank Financial Advisors
Nicola Viscanti, head of advisors Banca Widiba
Stefano Volpato, direttore commerciale Banca Mediolanum

Bluerating.com seguirà per voi la conferenza riportando qui di seguito un riassunto delle principali dichiarazioni rilasciate dai partecipanti:

Mario Ruta: Ci troviamo in un contesto davvero complesso, con 3 milioni di ragazzi che non lavorano. Come industria ci dobbiamo interrogare sul futuro, a anche le istituzioni devono intervenire. Negli ultimi 3 anni abbiamo inserito circa 130 under 40. Bisogna poi inserire i giovani nei team. Il nostro obiettivo è avere anche almeno il 25% di consulenti donne. È utile lavorare con le prerogative del territorio, piuttosto che con le direttive centrali.

Stefano Volpato: Sui giovani discutiamo da un sacco di tempo. Io credo che i giovani siano la risposta, la grande occasione per tutti, cioè risparmiatori, reti e giovani stessi. È arrivato il momento del grande sorpasso delle reti sulle banche tradizionali.

Nicola Viscanti: Il lavoro di consulente è una delle più belle professioni che un giovane possa fare. Le istituzioni, e intendo anche i media, dovrebbe impegnarsi per fare conoscere la professione. I professionisti che vanno in pensione dovrebbero impegnarsi per “adottare” un giovane. Un team tra giovane e senior può essere molto utile, sinergico e funzionale.

Moris Franzoni: io sono qua perché qualcuno ha creduto in me. Google saprà pure tutto, ma il papà mi vuole bene, si potrebbe dire, quindi il ruolo del consulente finanziario sarà sempre centrale. Anche come reti dobbiamo impegnarci a stimolare economicamente i primi periodi di attività dei giovani consulenti. Non abbiamo bisogno di eroi ma di una squadra.

Fabio Cubelli: bisogna incentivare la consulenza in team. La freschezza di un giovane può essere davvero utile in azienda. Il nostro è un settore attrattivo e non facciamo fatica a trovare dei giovani, ma il tema vero è quello di aiutarli a inserirsi perché il rischio è di perderlo per strada, anche come investimenti. Tutti gli attori di questo percorso devono essere convinti di ciò. Negli ultimi tre anni abbiamo inserito 450 giovani e siamo riusciti a perderne per strada solo il 9%. I numeri comunque non sono ancora sufficienti.

Mauro Albanese: il mondo si cambia con i movimenti culturali, non con le manovre finanziarie. Probabilmente verso i giovani finora non abbiamo mostrato abbastanza entusiasmo. Per prima cosa ora come ora il sistema non premia contrattualmente i giovani. In Fineco il 99% dei contratti è a tempo indeterminato.

Federico Gerardini: le percentuali sui giovani non si stanno muovendo. Il problema vero è quello della comunicazione, cioè noi non riusciamo a comunicare la bellezza di questo mestiere. Dobbiamo avere l’umiltà di imparare dai giovani. Un giovane consulente deve essere curioso, pro attivo ed empatico.

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