Banche, Ubs: nessun aumento di capitale per Credit Suisse

UBS non emetterà nuove azioni per rilevare Credit Suisse. L’operazione, come riportata dal sito web della Rsi, sarà effettuata esclusivamente con titoli provenienti dal programma di riacquisto di azioni del 2022.

Le azioni riacquistate avrebbero dovuto essere annullate, secondo alcuni: in questo modo, oltre a pagare i dividendi, la banca avrebbe dato ai suoi azionisti una ulteriore partecipazione agli utili (lo stesso profitto si divide infatti su meno azioni). La direzione di UBS ha finora favorito questo tipo di approccio perché ritiene che il corso delle azioni della società sia tuttora sottovalutato.

Quindi per l’acquisizione del Credit Suisse non ci sarà alcuna diluizione delle azioni UBS attraverso un aumento di capitale, il che nell’ottica dell’azionista è positivo. Lo svantaggio è rappresentato dal fatto che le azioni UBS riacquistate o parte di esse non verranno annullate tramite una riduzione di capitale, come precedentemente annunciato.

Alla prossima assemblea generale del 5 aprile gli azionisti saranno perciò chiamati ad approvare solo la cancellazione delle azioni riacquistate dal programma di riacquisto di azioni del 2021 e non quelle detenute per il programma 2022.

Inoltre con l’annuncio dell’acquisizione UBS ha sospeso anche gli attuali riacquisti di azioni (sempre del 2022). Questo malgrado il fatto che la nuova banca, dopo la fusione, continuerà ad essere ben capitalizzata, assicura l’istituto. È però necessaria maggiore chiarezza, ha indicato domenica sera la responsabile delle finanze Sarah Youngwood. Il dividendo sarà comunque versato.

UBS non sta invece modificando l’ordine del giorno dell’assemblea generale, pubblicato a inizio marzo. Nonostante l’attuale interruzione dei riacquisti un nuovo programma di acquisto di azioni previsto per il 2023 sarà comunque proposto agli azionisti, ha indicato l’addetto stampa di UBS.

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